Calcio – Il doppio “Audace” colpo di Guidi: Daniele Greco, allenatore giocatore

E’ un allenatore giocatore, uno che ci mette la faccia in quello che fa, uno che non demanda ad altri mai nulla. E’ un classe 1988 e a soli ventisette anni è l’allenatore più giovane dell’Eccellenza e senza far spendere tanti soldi alla sua società ricopre questo doppio incarico, ad interim si direbbe in cronaca parlamentare.
Domenica l’Audace ha battuto il Roccasecca, formazione di alta classifica, pur essendo andata sotto di un gol dopo appena cinque minuti. Questa squadra di giovani calciatori, gioca spesso con sette under invece di quattro, è terza in classifica a soli tre punti dalla capofila Ciampino. Ogni volta che gioca a Genazzano ci sono sugli spalti osservatori dell’Avellino, formazione di serie B nazionale, perché sono molti i suoi giovani nel mirino del club irpino a cominciare da Marco Demofonti, classe 1998, centrocampista a tutto campo. Ma non dite nulla di tutto questo a Daniele Greco perché il mister giocatore non ama il singolo ma per lui conta solo il collettivo e non bisogna guardare al Ciampino, primo in classifica, ma alla zona salvezza.
Umiltà e lavoro sono il suo credo e a Marco Guidi quando lo ha visto al corso per allenatori non è parso vero di ingaggiarlo per la sua squadra visto che Marco Rosa aveva declinato l’invito.
Guidi aveva preso in un colpo solo un grande giocatore che sta ora diventando anche un grande allenatore: “Io non ho alcun merito nel bellissimo momento calcistico che stiamo vivendo – spiega Daniele Greco – o almeno ho solo i meriti che sono quelli di tutti, come calciatore. A ventisette anni ho scelto di scendere di categoria dopo tanti anni di serie C – prosegue l’ex giocatore della Lazio – per ultimare i miei studi. Ho messo lo studio davanti al calcio e qui in questo club sto bene. I ragazzi sono splendidi e i risultati sono la conseguenza di quello che facciamo in allenamento”.
Daniele Greco ha avuto come allenatore Sarri, l’attuale tecnico del Napoli: “L’ammiro molto per le sue qualità umane e per l’intelligenza che domina ogni sua azione. Lui allenava il Sorrento e io ero un giocatore di questa squadra. E’ stata una bella esperienza lavorare con lui”.
Su come fa a gestire il doppio incarico il mister giocatore ha le idee chiare: “Quando ci alleniamo e quando giochiamo non badiamo a tatticismi o alchimie varie. Lasciamo spazio alla nostra fantasia, alla voglia di giocare, di provare a divertirci. Il calcio è divertimento e noi lo interpretiamo in questo modo”.
E i risultati danno ragione al mister – giocatore. Tre vittorie contro Itri, San Giovanni Campano e
Roccasecca, un pareggio con il Pomezia e una sola sconfitta, contro la squadra che guida il campionato.

“Per me è la grande favorita del girone – spiega Daniele Greco – ma tanto noi non dobbiamo guardare la testa, ma la coda della classifica”.
Il mister – giocatore lo dice convinto ma il calcio è pieno di storie di squadre che non erano favorite alla vigilia e poi…

Sergio Toraldo

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