L’autore
Roncaccia, classe 69, è un operatore sociale eretino che dagli anni 90 si occupa di progetti che riguardano minori a rischio, ex prostitute, disabili, senzatetto e tossicodipendenti: venticinque anni di storie di strada che si leggono tra le righe della sua ultima creazione narrativa di genere horror.
La trama
“Racconta la Roma del presente”
“Ho sempre pensato – dichiara lautore – che un operatore sociale potesse scrivere solo genere horror, perché di orrore per strada ne vede tutti i giorni. La Roma che racconto – prosegue – è presente e non immaginaria (luoghi come Tiburtino III, Trionfale, Boccea etc. ndr) si respira il suo degrado urbano e umano in tutto il romanzo e lambientazione è contemporanea. Ho voluto scrivere un libro come mi sarebbe piaciuto leggerlo – conclude – non lunghissimo, diviso in capitoli brevi, con un ritmo serrato, che non si perdesse insomma in digressioni inutili che distraggono il lettore e, a mio parere, lo annoiano”.
Immigrati e precari: ecco chi sono gli zombie di oggi
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Chi sono gli zombie che Roncaccia descrive? Sandro Tucci, mediatore dellincontro, ipotizza allora due figure possibili da accostare a queste creature della notte, in bilico tra lo spirito di sopravvivenza e il dilemma etico: gli immigrati, che arrivano in Italia e devono, appunto sopravvivere, e i precari. “Credo che i primi – risponde lautore – siano zombiezzati dal sistema e, purtroppo, da alcune cooperative sociali, ne abbiamo avuti esempi lampanti durante la giunta Alemanno e anche precedentemente. La seconda piaga, il precariato, è forse il peggiore virus che abbia contagiato lessere umano: sognavo di fare loperatore sociale per sopravvivere aiutando glia altri. Come si può fare ciò in una società che mina la sopravvivenza stessa?”
Critica sociale attraverso l’horror.. con un pizzico di ironia
Unopera dunque che si ispira agli zombie di Romero ne “La notte dei morti viventi” e alla narrativa di Walter Siti de “Il contagio”, che non vuole essere palcoscenico del lugubre né una semplice parodia, bensì un libro, anche ironico, che fa critica sociale attraverso lhorror. E la copertina, disegnata ad hoc dallillustratrice Laura Platamone, è la sinossi di tutta la storia: due piccioni che, allombra del Colosseo, simbolo indiscusso di Roma, mangiano un dito. “È lunico libro – ironizza Roncaccia – ad avere lindice in copertina”. Era presente la truccatrice Aza Ozba che ha realizzato make up horror ai partecipanti.
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Il prossimo incontro, domenica 15 novembre, ore 17:30
Mohamad Dibo sarà il terzo autore in concorso per Librinfestival, durante lincontro presso la CasadellaPace Angelo Frammartino: giornalista, scrittore e poeta siriano, presenterà il suo romanzo E se fossi morto? (editore Il Sirente), una lunga testimonianza sulla Siria contemporanea. Sarà presente un interprete.
Rara Piol