L’operazione rientra nel censimento degli alberi monumentali ovvero nell’individuazione di “alberi ad alto fusto isolati o facenti parte di formazioni boschive naturali o artificiali di particolare pregio naturalistico, paesaggistico, storico-culturale-religioso o con preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico” così come richiama la legge sullo sviluppo degli spazi verdi urbani, la numero 10 del 14 gennaio 2013 con la quale si prevede che i comuni realizzino un bilancio del partrimonio verde urbano, con l’obiettivo di abbattere emissioni inquinanti e costruire le basi della qualità della vita dei cittadini.
“In gioco non c’è soltanto un albero, o un nucleo di alberi – ha commentato l’assessore all’Ambiente Arianna Plebani -, ma l’idea stessa di territorio, che non può restare legata alla cementificazione e ad un dissennato e antieconomico consumo di suolo, bensì deve iniziare a cambiare nel senso di una vera sostenibilità”.
Incaricato della identificazione dei patriarchi e della compilazione delle schede tecniche è il dottor Armando Mangone che ha già iniziato a condurre una ricerca riguardo agli alberi monumentali del territorio. Già molti sono stati i contatti avviati e i sopralluoghi avvenuti su segnalazione di associazioni e privati cittadini.