Decine di persone hanno presidiato l’edificio, che in passato ha ospitato anche una scuola, per ostacolare l’intervento dei tecnici, ed un tombino è stato addirittura bloccato da un’automobile parcheggiata da un residente sul coperchio.
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Sul posto anche l’intervento dei vigili urbani ed una pattuglia della Polizia. “Qui abitano 17 famiglie, ci sono 25 bambini, una persona anziana e due disabili – spiega Silvia Tatarini, abitante di Casa d’Italia, la palazzina occupata -. Siamo residenti iscritti al comune di Guidonia da anni, paghiamo la luce e la tassa dei rifiuti. L’allaccio dell’acqua lo abbiamo chiesto da tempo ma ci è stato negato, e questo è il risultato”. Gianluca Rosati, che qui ci abita con moglie e due figli ormai da 7 anni è stato il primo a notare i tecnici di Acea, decidendo di posizionare la sua auto sopra il tombino per evitare che i lavori andassero avanti: “Ci hanno già lasciato senza acqua a luglio per quasi due mesi, solo in Italia si permette che famiglie con bambini vivano questo disagio”.
Accanto a loro quasi un intero quartiere, attraverso i socila network, ma anche in strada in presidio. “Vivo qui da più di trent’anni e questa palazzina è stata la scuola dei miei quattro figli – dice Valenti Maria Orlando, 65enne residente nel palazzo accanto – Era abbandonata da 18 anni e qui vivevano ormai delinquenti e tossici. Queste famiglie invece si sono ormai integrate e tutto il quartiere è con loro”.
Intono alle 15 è arrivata una pattuglia di Polizia. L’interruzione dell’acqua è stata, per il momento, evitata.
Veronica Altimari