Lo ha deciso oggi, venerdì 22 aprile, il dirigente comunale al Commercio Giovanna Recchia, con l’ordinanza numero 121 che dispone “immediata sospensione dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande”.
Il motivo? Avrebbe ampliato la superfice del locale in assenza del giusto titolo autorizzativo. Secondo quanto recida l’ordinanza, la procedura avviata dalla titolare della società Bestba, la 54enne Antonietta Baccaro, sarebbe insufficiente. La società, il 15 ottobre 2015 veva presentato la Scia di inizio attività per “somministrazione di bevande ed alimenti”. A distanza di pochi mesi, il 14 gennaio, la Baccaro è tornata agli uffici comunali per aggiornare i permessi con una “comunicazione di ampliamento superficie di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande” collegata alla precedente Scia. Ma per fare questo, avrebbe dovuto seguire una diversa procedura. Tant’è che l’ufficio urbanistico le aveva comunicato il divieto per “l’iter autorizzativo non confrome”, fino a diffidarla il 28 ottobre dello scorso anno per “l’esercizio dell’attività di somministrazione in modo non conforme alla Scia”. Fatto sta che il 7 marzo i vigili urbani hanno attestato che la superficie totale utilizzata dal locale non è in linea con il contenuto della Scia di inizio attività, quindi non autorizzati.
Troppe violazioni, per questo oggi è arrivata l’immediata sospensione dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, attività di bar, laboratori pasticceria e gelateria, ristorazione veloce. Il provvedimento deve essere notificato presso la residenza di Antonietta Baccaro a Fasano, in provincia di Brindisi, oltre che prsso l’Opificio. Dopo di che l’Imprenditrice ha 60 giorni di tempo per fare ricorso al Tar del Lazio. Contattata telefonicamente al locale della movida, la 54enne non ha voluto rilasciare dichiarazioni.
LEGGI ANCHE LA POSIZIONE DELL’AZIENDA “L’Opificio non chiude, l’irregolarità della veranda è sanata”