Da Tivoli a Dublino, il sogno mondiale dei baby karateki di Villa Adriana

Una grande soddisfazione, soprattutto per le famiglie dei ragazzi, che si stanno preparando orami da settimane all’evento. Almeno da quando, grazie alle selezioni degli ultimi mesi, la loro partecipazione è diventata realtà.
“Sarà un’esperienza importante e formativa per gli atleti, ma anche per tutto il nostro gruppo – dice Pizzulli, 51 anni, da sei proprietario del centro sportivo (nella foto sotto a destra, a sinistra alcuni genitori degli atleti) – Il karate è una disciplina importantissima, poco riconosciuta dalle istituzioni purtroppo, ma centrale per la formazione del carattere dei ragazzi e per l’aspetto fisico. Aiuta a correggere la postura e da molti anni sono proprio i pediatri a consigliarlo. In vista di questa gara li sto preparando a dare il massimo e ha fissare l’obbiettivo: quello di vincere”.
Una gara che avrà tutti i contorni di un confronto olimpionico, per quanto il karate e le arti marziali in genere non siano ancora riconosciute come tali. Sfilata delle nazioni con le tute da rappresentanza, arbitri internazionali. E la responsabilità di portare avanti il nome del proprio Paese. “Siamo il gruppo più grande con i colori dell’Italia – continua il maestro – per questo avremmo voluto ricevere maggiori attenzioni dal Comune di Tivoli”.

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Gli atleti tiburtini in gara sono, oltre allo stesso maestro: Gabriele e Roberta Pizzulli, Massimo Palella, Francesco Musso, Gianluca Niccoli, Piero Cristofari, Lucrezia Proietti, Nadia e Marco Maggiani, Samuel Baldaracco, Manuel Spaziani, Camilla Poma, Riccardo Nicolai, Roberto Fabrizi.
Malgrado la poca attenzione del Comune, i genitori dei ragazzi si stanno organizzano con estrema fierezza. “Questo sport da tutto ai ragazzi, ho notato enormi miglioramenti in mio figlio, sia dal punto di vista atletico che caratteriale – dice Fabrizzio Baldaracco, papà di Samuel – sono sicuro che sarà una bella esperienza questo mondiale, anche per noi genitori che siamo molto uniti e affiatati”. “Io ho i miei due ragazzi in gara – racconta invece Alessandro Mariani, padre di Nadia e Marco – Ho sempre praticato questo tipo di disciplina in gioventù e trovo davvero avvilente che sia così poco apprezzata. Le scuole e il Comune dovrebbe interessarsene maggiormente. Non c’è solo il calcio o la pallavolo”.
Le gare si svolgeranno divise per fascia d’età e per tipologia. Non solo gli incontri a due con l’avversario, ma anche la dimostrazione della tecnica sul tappeto. Tutto fa punto, per arrivare ad essere i primi su circa 70 nazioni selezionate dalla federazione mondiale Wkfu, la più importante. Qual è quella maggiormente temuta? “La Romania – risponde il maestro – Ce ne ha date tante in passato, anche agli europei dello scorso anno, quindi puntiamo ad una bella rivincita”.

Ve. Al.

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