A organizzare l’evento è l’associazione “Operabuffa Teatro” che ha spiegato a Tiburno le radici di questo progetto, il punto di arrivo di un lavoro durato 10 mesi nel corso dei quali con micro-eventi come letture di poesie, recitazioni e cene gli organizzatori hanno finanziato l’iniziativa: “durante questi micro-eventi le radici del festival si sono allargate, hanno collaborato con noi molti abitanti del comune mettendo a disposizioni le loro competenze e il loro tempo. È questo il tipo di relazione che il Festival intende costruire con il territorio e gli abitanti del comune di Marcellina, vogliamo proporre appuntamenti ricorrenti attraverso cui delineare un percorso di condivisione e costruzione di relazioni a partire dalle nostre proposte culturali.”
Il festival non è dunque un semplice evento che termina con l’ultimo giorno di festa ma, come spiegano gli organizzatori, “un progetto e un esperimento da continuare”. È una proposta, un percorso da intraprendere verso un nuovo modo di vivere la città tutto l’anno, condividendo spazi ed esperienze comuni, costruendo nuove relazioni e appartenenze.
Elena Giovannini