Tivoli – Incarichi dirigenziali, ASL RM5 replica alle organizzazioni che hanno dichiarato lo stato di agitazione

I sindacalisti hanno raccontato a Tiburno che almeno duecento tra Dirigenti medici e veterinari erano in stato di agitazione per protestare contro la delibera 784 firmata il 22 novembre scorso.

 

La Asl intende fare chiarezza: “Non per spirito di polemica ma per puro amore di verità  per rappresentare esattamente la questione della delibera 784 che, diversamente da quanto rappresentato da alcuni sindacati medici, è stata adottata nel rispetto del CCNL e dei regolamenti aziendali, come già precisato con apposita nota formale alle OO.SS. mediche che avevano sollevato eccezioni al riguardo e come ribadito nel corso dell’incontro svoltosi in Prefettura lo scorso 15 gennaio”.

 

E ancora:

 

“Va preliminarmente rilevato che la delibera in questione è stata adottata in esito ad apposito accordo sottoscritto in data 10 ottobre 2017 da tutte le OO.SS: mediche (tra cui anche quelle che minacciano lo stato di agitazione e che hanno chiesto l’incontro in Prefettura), intitolato peraltro “Accordo di trasparenza organizzativa e gestionale per ripristinare le regole e far ripartire le carriere in conformità con la coerenza organizzativa”
Tale accordo, che per chiarezza ed a beneficio di chi legge si allega integralmente, nel rilevare peraltro che il sistema degli incarichi risultava fermo in azienda all’anno 2009, in conclusione testualmente riportava “con tale accordo le parti si danno reciprocamente atto di un clima aziendale positivo foriero di una attiva e costruttiva partecipazione azienda-sindacato moderna e attenta ai bisogni, innanzitutto, dei cittadini e conseguentemente dei professionisti aziendali”.
In tale accordo si prevedevano tempi strettissimi per il conferimento degli incarichi professionali di cui oggi si discute, così come previsto e disciplinato dal regolamento aziendale adottato con deliberazione 650 del 6.8.2015.
Tale regolamento, in adesione peraltro al disposto contrattuale, prevede che gli incarichi in questione siano conferiti su proposta dei responsabili delle strutture ove sono incardinati i dirigenti; procedura che, nel caso di specie, risulta essere stata seguita come attestato nella deliberazione 784.
Non corrisponde pertanto a verità che le categorie di incarico (così come definite nell’articolo) siano state assegnate a caso dalla Direzione Aziendale attraverso criteri di valutazione arbitrari, in quanto le relative proposte sono state avanzate dai responsabili delle strutture.

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Per quanto riguarda la preclusione che si asserisce operante nei confronti dei dirigenti collocati in fascia D di poter partecipare ad incarichi superiori va chiarito che le norme contrattuali e regolamentari consentono la partecipazione e l’eventuale attribuzione di incarico per tutti i dirigenti che abbiano positivamente superato le verifiche del collegio tecnico dopo 5 anni di attività nel rispetto dell’area e disciplina di appartenenza.
Va però precisato che le norme prevedono la conferibilità degli incarichi di Direzione di struttura, come pure di quelli di fascia C , nei confronti dei dirigenti che abbiano superato positivamente il quinquennio di attività, ma tale attribuzione resta subordinata ad una serie di valutazioni non esistendo un automatismo di attribuzione di incarichi in quanto il complessivo sistema normativo introdotto nel corso degli anni nella Pubblica Amministrazione ha precluso ogni automatismo nel presupposto che gli incarichi siano la conclusione di uno specifico processo di valutazione che deve peraltro essere attuato dal diretto responsabile del valutato, avendone la più piena ed immediata conoscenza.
In particolare l’art.27 del CCNL dirigenza medica dell’ 8.6.2000 nel disciplinare le tipologie di incarico dirigenziali usa il termine conferibili, con ciò escludendo una applicazione automatica, per tutti gli incarichi dirigenziali e, peraltro, il successivo CCNL dirigenza medica del 5.7.2006, all’art.5, comma 7 dispone che la valutazione positiva ottenuta dal dirigente al quindicesimo anno (quindi ben 10 anni dopo il quinto) costituisca criterio prioritario per l’attribuzione di un incarico lettera c).
Con ciò ribadendo, ove occorresse, l’inesistenza di automatismi per l’attribuzione di incarichi lettera c) a seguito della positiva valutazione del dirigente dopo un lasso di tempo non solo di cinque ma anche di quindici anni.
Premesso quanto sopra e precisato quindi alla luce di quanto sopra che la delibera 784 non risulta viziata da alcuna illegittimità, l’Azienda ribadisce ancora una volta, ove occorresse, la disponibilità ad un proficuo e costruttivo confronto con le organizzazioni sindacali mediche sulla complessiva problematica degli incarichi dirigenziali, che ha visto una prima attuazione con la deliberazione 784 – essendo , come sopra riportato, il sistema degli incarichi all’interno dell’azienda fermo all’anno 2009 – in un’ottica peraltro di sistema necessariamente dinamico”.

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