Non è la prima volta che Guidonia si sveglia nel segno dell’orrore. Dopo lo stupro di gruppo del 2009 in via della Selciatella, ai danni di una ragazza di Colle Fiorito, un’altra violenza scatena la paura e l’indignazione della città.
La storia che racconta Stefania (Il nome è di fantasia ndr) ha i contorni della brutalità: la donna attendeva il bus intorno all’una della notte tra giovedì 17 e venerdì 18 maggio all’altezza di Rebibbia. Poi è stata affiancata da una vettura, uno breve scambio di chiacchiere ma subito il tenore della situazione si è fatto aggressivo. Stefania racconta di essere stata trascinata in una vecchia Panda e trasportata in una discarica abusiva sotto un cavalcavia, dove attendevano altre due persone: è Guidonia. Ieri ha raccontato a Tiburno: “Quella discarica fa paura pure di giorno, ci sono andati apposta”.
E’ un fiume in piena Stefania, mentre racconta la tortura: tre la reggevano, la mordevano, uno ne abusava. Ha avuto paura ma ora dice: “Sono diventata più aggressiva. Dopo traumi simili, si diventa più forti”.
Su Tiburno, in edicola da martedì 22 maggio:
– La testimonianza di Stefania di quegli attimi terribili
– Il punto sulle indagini: è caccia ai quattro che l’hanno aggredita e alla Panda blu.
– Il restroscena: sul luogo della violenza la fototrappola non funziona e l’impianto non è stato utile al fine delle indagini.
– Videosorveglianza: il Comune ha vinto un bando con il progetto “Prima o poi ti acchiappo”. Gli oltre 40mila euro non sono mai stati ritirati né dall’Amministrazione del tempo, né dell’attuale.
– La curiosità: Da giovedì 24 maggio nel cinema Farnese il film “Il codice del babbuiono”, ispirato ai fatti del 2009 in via della Selciatella. La pellicola è stata girata tra Guidonia, Villanova e Borgonovo.