L’affidamento dei minori fuori famiglia

Uno studio di Massimo Rosselli Del Turco sulla situazione italiana

Oramai sempre più spesso leggiamo di gravi carenze nel sistema degli affidamenti dei minori nel nostro paese. Le storie del “Forteto” e di “Bibbiano”, per intenderci, ci presentano un mondo ai più sconosciuto, dove si è taciuto per troppo tempo e nel quale migliaia di bambini e le loro famiglie vivono delle vere e proprie tragedie inascoltate.

Ma quale è la realtà italiana di questo mondo che non ci vogliono far conoscere?

In questi giorni è uscito uno studio “Affidamenti dei minori fuori famiglia in Italia”, pubblicato dalle Edizioni Magi, che ce lo fa conoscere e da cui sembrano emergere delle carenze istituzionali che mettono in pericolo migliaia di minori abbandonati spesso per anni alla loro sorte di orfani con genitori vivi.

E’ un mondo sommerso – ci dice Rosselli del Turco – in cui vivono da anni circa trentamila bambini allontanati dai loro genitori, un mondo inascoltato dove girano milioni di euro”.

La senatrice Paola Binetti della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza che ha voluto scrivere l’introduzione e le conclusioni dello studio, così, fra l’altro, commenta: “non c’è dubbio che molte vicende che riguardano i minori allontanati dalla famiglia sono oggettivamente sconcertanti.”

Ma vediamo quali sono alcuni dei tanti punti salienti di queste sconcertanti carenze che riporta lo studio.

Prima di tutto il problema della mancanza dell’informazione istituzionale. Senz’altro frammentaria, a volte confusa, quasi sempre difficile da comprendere perché riportata negli anni con griglie diverse, quindi non confrontabili nel tempo, a volte completamente inesistente. La stessa Commissione Infanzia nella sua ultima relazione al Parlamento del gennaio 2018 scriveva “Si evidenzia innanzitutto l’inadeguatezza del sistema di rilevazione dei dati concernenti i minori fuori famiglia, che non appare idoneo a garantire informazioni aggiornate e fruibili.

Altra carenza, non meno importante, ci viene fornita ancora dalla nominata Commissione che ci rivela che il 57% dei bambini da zero a due anni portati via alle famiglie naturali sono per lo più collocati nei servizi residenziali e non presso un’altra famiglia che sicuramente potrebbe garantire loro un’accoglienza migliore. Sappiamo addirittura di casi di neonati levati alle loro madri e portati in comunità.

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Il Quaderno 40 della Ricerca Sociale del Ministero delle Politiche Sociali del 2014 ci informa che il 4,39% dei minori, una volta concluso l’affidamento familiare va verso una “destinazione ignota” e 15,7% aggiunge il Ministero questi ragazzi vanno anche “verso altro”, non specificando cosa sia questo altro.

In molti casi gli Minori stranieri che giungono nel nostro paese non accompagnati finiscono anche in comunità non autorizzate e sono in aumento quelli privi della presa in carico da parte degli Enti Locali. Questo facilita spesso la scomparsa definitiva di tanti bambini. Lo stesso Ministero ci informa che nel dicembre 2019 più di 5000 minori stranieri non accompagnati, dopo essere arrivati e registrati risultano introvabili! Nel 2015 in Commissione Infanzia, invitato come esperto di “minori e comunità”, Rosselli del Turco denunciò queste scomparse, ma a tutt’oggi il problema esiste ancora ed in percentuale sembra anche aumentato!

Ci chiediamo dove finiscono questi bambini! Sappiamo per certo che c’è un traffico europeo di organi, esiste una prostituzione minorile molto grave, una pedopornografia dilagante e tanti altri orrori di cui questi nostri figli diventano loro malgrado protagonisti.

Un altro problema non risolto, anzi sicuramente aggravato dalla recente crisi lavorativa dovuta al Coronavirus, è quella delle famiglie disperate, nell’impossibilità di garantire una vita decente ai loro figli che si rivolgono ai Servizi Sociali per un affidamento consensuale. Ad oggi ci informa la Commissione Infanzia circa il 25% degli affidamenti di minori fuori famiglia avviene per questo motivo. Eppure la legge prevede che prima di allontanare un bambino dalla sua famiglia le Istituzioni e il Servizio Sociale in particolare, devono aiutare i genitori a risolvere i loro problemi, ma in genere la risposta che si da è quella solita e cioè che “non ci sono soldi”. Ci siamo mai chiesti se quelli che avevamo a disposizione sono stati spesi nella maniera migliore e non sprecati? Da una relazione del Ministero delle Politiche Sociali, sappiamo che un bambino allontanato dai propri genitori naturali, nel 50% circa dei casi, è inviato direttamente nelle comunità invece che presso una famiglia affidataria che costerebbe ai Comuni, che pagano, circa sei volte di meno. Fra l’altro la legge 184 del 1983 e segg. dice testualmente che un minore deve prima di tutto essere affidato ad una famiglia e poi, solo se non si trova una famiglia, ad una comunità che, fra l’altro, può e deve essere solamente di tipo “familiare”. Nello studio di Rosselli del Turco, riportando un dato del Ministero delle Politiche Sociali del 2014, si legge che solamente il 17% sono comunità familiari! Ci chiediamo: se queste sono le uniche consentite dalla legge, tutte le altre, tolte quelle che non sono nemmeno autorizzate, che tipo di comunità sono? e che fine fanno i bambini alloggiati in queste comunità?

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Tutte domande che dovremmo porci e che mette in evidenza Rosselli del Turco, che ci informa, infine, anche di un’altra ricerca riportata da un’eminente rivista, organo ufficiale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, per cui i bambini allontanati dai genitori naturali riportano spesso, oltre ai numerosi danni psicologici, anche scarso sviluppo e scarsi esiti di salute fisica nel breve e nel lungo termine come, ad esempio, attacchi di panico e quindi aumento della respirazione, aumento del battito cardiaco, tremori, dolori al petto, sudorazione abbondante, asfissia e iperventilazione, nausee e mal di pancia, paura di impazzire, ipertensione ecc.

Speriamo che le Commissioni d’Inchiesta di recente costituzione in Parlamento sappiano far buon uso delle informazioni riportate nello studio del Rosselli del Turco che ci informa attraverso notizie istituzionali, ognuna certificata da circa 40 pagine di note, che la situazione italiana sugli affidamenti è veramente grave e si provveda al più presto proponendo progetti di legge appropriati per sanare questa vera e propria tragedia.

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