Come spiegato in uno dei precedenti articoli, “il positivo può essere asintomatico e aver contratto il virus. Il suddetto errore nasce da una mancata conoscenza scientifica e (probabilmente) da un’altrettanta mancata comunicazione da parte dei media della schiacciante differenza che intercorre tra “Sars-CoV-2”, identificato come “sindrome respiratoria acuta grave, e “Covid-19” , malattia infettiva respiratoria causata dal virus SARS-CoV-2.”
I DIVERSI CASI:
CASO POSITIVO ASINTOMATICO
Il caso positivo asintomatico certamente non ha necessità di essere ricoverato in ospedale, tuttavia dovrà sottoporsi all’isolamento di 10 giorni. Per isolamento s’intende il separare quanto più possibile le persone affette da COVID-19 da quelle sane. La finalità è quella di prevenire la diffusione dell’infezione.
- Cosa accade alla fine dell’isolamento?
Ciò che è sufficiente per tornare alla vita di tutti i giorni è un tampone negativo. Se il tampone continua ad essere positivo deve essere prolungato l’isolamento di altri 10 giorni.
CASO POSITIVO SINTOMATICO
Il caso positivo sintomatico non necessariamente deve essere ospedalizzato. Di base, deve rispettare la quarantena di dieci giorni. Essa si attua quando deve essere monitorato l’andamento dei sintomi .
- Quali sono i sintomi?
- Quando scatta il ricovero?
Dopo che si è contattato il medico di base al quale sono stati elencati i sintomi, il soggetto verrà reindirizzato al 118 che, nella maggior parte dei casi, invia un’ambulanza. Il ricovero scatta nel momento in cui viene valutato il quadro clinico del paziente: un individuo “più grave” è identificato con chi ha già altre patologie, dal tumore al diabete, passando per le difficoltà respiratorie.
- Cosa accade alla fine dell’isolamento?
Dovranno trascorrere tre giorni senza sintomi, altrimenti il periodo verrà prolungato. Che siano trascorsi i suddetti giorni o che sia avvenuto un prolungamento della quarantena, per tornare alla vita di tutti i giorni occorre sempre un tampone negativo e l’assenza dei sintomi.