Il peso del Covid si fa sentire anche sulle Tlc, nonostante l’esplosione del traffico dati durante la quarantena. Secondo il report dell’Area Studi Mediobanca, i ricavi delle maggiori compagnie che si occupano di telecomunicazioni, nei primi sei mesi di questo anno, sono scesi del 2% a livello mondiale, dell’8% in Italia. Come è possibile? Gli esperti dicono che i costi per le imprese di Tlc sono “zavorrati” a causa dell’ampia diffusione delle offerte “in bundle”, cioè pacchetti in cui c’è di tutto a prezzo fisso. Altri numeri raccontano che nei mesi tra marzo e maggio i valori medi mensili di traffico dati giornaliero sulla rete fissa sono cresciuti del 75,5%, mentre sulla rete mobile l’aumento è stato del 74,9%, soprattutto in quelle zone dove il tasso di penetrazione delle reti fisse residenziali è di scarsa o nulla presenza. Malgrado ciò, in Italia i ricavi dei servizi mobili dei primi 3 operatori (Tim, Wind Tre, Vodafone) sono diminuiti di circa 500 milioni. Perché? Le cause sarebbero: chiusura dei negozi e minor traffico roaming da e verso l’estero. Nel dettaglio, i ribassi sono -3,1% per Wind Tre, 5,1% per Vodafone, addirittura -13,7% per Tim. Tra gli operatori però c’è chi se la passa molto bene, come Iliad, il cui fatturato è cresciuto del 75,6% a 132 milioni di euro. E anche Fastweb si mostra positivo con un +5,3%.

Tlc: tutto il peso del Covid
Boom di traffico dati ma non dei ricavi: lo dice un report dell’Area Studi di Mediobanca
Condividi l'articolo: