“Io, il Covid e la vita nella Comunità Agape”

Il racconto di Sonia Reppucci e i ringraziamenti a chi si adopera per rendere una vita migliore agli ospiti a Fonte Nuova

Chi l’avrebbe mai detto che un “mostro” invisibile e silenzioso avrebbe stravolto così tanto le nostre vite. La situazione che già in generale risultava surreale, l’ho vissuta e la sto vivendo dentro la Comunità Agape in modo vivo, tangibile.

Oggi, cari lettori ve la racconto…

Inizialmente tra alti e bassi, poi con la mia testa “dura” ho compreso pian piano in quale modo attraversare questo periodo. Tanto per cominciare, mi sono dedicata e presa cura di me stessa con “coccole” estetiche fai da te, pomeriggi al cinema con Prime Video passando dalla commedia, al romantico fino al thriller, con l’allenamento del mio corpo, con hobby tipo creazioni artigianali di gioielli, con domeniche sera personalizzate con consegne a domicilio di pinsa & dolci a go go e altre “invenzioni” simili. Consapevole che era inutile combattere contro qualcosa che non si può cambiare, una persona, una professionista mi ha detto: “Ascolta quello che il virus è venuto a suggerirti”.

Insieme ai i miei speciali compagni di viaggio, sono stata costretta a fermarmi, a non poter più fare come il mio solito, è difficile accettare di non poter organizzare nessun tipo di impegno esterno: tutti sospesi, rimandati e alcuni ancora da recuperare con data da definire.

È molto difficile, ma “grazie” ad un percorso che sto facendo, sto “operando” sulla mia mente e finalmente ho fatto pace con me stessa e con la serenità interiore che ho acquisito ho mosso il primo passo che mi ha spinta ad accettare questa nuova realtà tutt’altro che semplice, ma mi sono detta che se a tutto c’è un motivo, anche questa esperienza mi avrebbe portato a qualcosa, a un cambiamento.

Ho scoperto sicuramente fino a quanto riesco ad essere forte, resiliente e quanta energia riesco a tirar fuori, quanto riesco ad utilizzare ciò che ho nel qui & ora, cercando, con estrema fatica, di non pensare a ciò che non potevo fare e avere.

Fermarmi su tutto ciò che non mi era permesso, sarebbe stato molto facile, ma perché sprecare inutilmente energia?! Vero che i sacrifici, i disagi da affrontare sono complessi tra i più importanti ci sono il non poter vedere nessun esterno, non poter uscire liberamente fuori dal cancello, per nessun motivo, neanche per adempiere alle visite di routine, insomma tutto si svolge solo all’interno della Comunità: prioritario per favorire il benessere di ciascun ospite continua ad essere il rispetto, “alla lettera”, delle disposizioni di Sicurezza imposte dalla ASL che è presente in struttura con periodici controlli a tampone.

Ma tuttavia, io ci sono con la mia testa e il mio cuore: ho “scoperto”, nuove tematiche di letture, la musica soprattutto quella della mia infanzia piena di ricordi, quelli belli, spesso mi sostiene, ho iniziato a maturare una Fede più intima meno di “facciata”, più mia, tra il tanto da fare che mi sono “inventata”, continuo a meditare e a praticare yoga in modo particolare quello respiratorio ovviamente on line! Come ultima ancora cito quella “jolly” che mi sta “resettando” dentro! Mi riferisco alla mia psicologa on line, la straordinaria dott.ssa Maria, conosciuta per caso e a conferma che “da cosa nasce cosa”, è diventata la mia preziosa guida e nel corso degli inevitabili cali di umore è una valida “valvola di sfogo”. Prima di sentirla, nel mio silenzio che alimenta la mia personale “quiete interiore”, mi predispongo psicologicamente ad un ascolto attento che mira all’essenza e va oltre le semplici parole ed è proprio questa “preparazione” che mi consente di eliminare i pensieri superflui e al termine di questo “rito”, a mente “pulita”, la contatto! Al momento ho “sete” del suo supporto perché mi aiuta a guardarmi dentro, a conoscere in modo più profondo Sonia e a concentrarmi su quanto di bello posso far accadere anche in questa terribile circostanza. La dott.ssa Maria è il mio “strumento regolatore” dell’ansia che purtroppo conosco bene e “grazie” al suo contributo professionale sono riuscita a concretizzare gli impegni che mi sono creata in periodo quarantena così piacevoli da non abbandonare! Non nego che alle volte mi sono sentita impotente, ho pianto per poi risollevarmi, ho innescato discussioni inutili e in tutto ciò, intanto le settimane passavano. Più di tutto mi mancano le mie amicizie più care, la loro vicinanza, il loro “calore”…cosa darei per un abbraccio.

L’arrivo del Coronavirus ci ha cambiato la vita e ha “sconvolto” ogni nostro equilibrio, ma dopo aver riflettuto su tutto il lungo periodo trascorso, su quanto ho visto e sto vivendo, personalmente ritengo che mi ha fortificata a non guardare troppo al futuro, a concentrarmi di più sul presente, perché è questo che abbiamo, a pensare a ciò che posso fare ora e a cercare sempre la versione migliore di me stessa.

In tutto ciò, vedo in diretta le difficoltà nel gestire una situazione alla quale nessuno era preparato, neanche loro, i miei eccellenti e insostituibili operatori, dal professionista all’ausiliario, che “travestiti” da “extraterrestri” si sono messi a nostra completa disposizione, senza mai tirarsi indietro, al fine di aiutare noi ospiti nel superare le difficoltà che si sono aggiunte alle nostre normali esigenze quotidiane e con il loro ammirevole supporto, che forse troppo spesso, abbiamo dato per scontato, stanno affrontando nel modo migliore e più indolore possibile l’emergenza sanitaria.

Insieme hanno formato una vera e propria “catena di montaggio” che anello dopo anello li ha uniti in un’unica squadra che nonostante i possibili rischi, la paura che, in fondo in fondo, hanno ben nascosto sono con NOI e ci stanno facendo sentire la loro vicinanza.

Loro gli eroi resilienti che a dispetto della inevitabile stanchezza continuano dedicarci ogni giorno il loro tempo, a loro che malgrado lo sconforto continuano a donarci un sorriso, a loro che, nonostante il Coronavirus stia “paralizzando” il Mondo continuano instancabili a cercare un modo per sconfiggerlo, a loro che hanno trascurato le loro famiglie, a loro che giorno e notte sono presenti, va un enorme ringraziamento che dedico a tutti indistintamente, nessuno escluso anche a chi non vedo fisicamente, ma c’è…dall’ufficio, ma c’è! E ora mi rivolgo a questa Squadra di Eroi: “A Cuore aperto un grido che vi giunga in segno di riconoscenza e gratitudine: vi stimo… siete il mio orgoglio!”

Un plauso a tutta la struttura operativa per l’impegno e la dedizione che sta concretamente dimostrando anche a livello umano.

Vorrei citare i nomi di Tutti, ma sono veramente tanti perciò ne faccio solo uno, quello della Presidente della Comunità Agape: Caterina Simei… affidabile, prudente e al tempo stesso premurosa.

Ora concludo e lo faccio con una frase che spero sia di buon auspicio: ci rialzeremo più forti di prima e intanto che la Provvidenza faccia il resto!

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