CASTEL MADAMA – Incendiò la scuola, bidello piromane risarcisce il Comune

Nel 2005 il 59enne appiccò le fiamme nel plesso di via Pio La Torre causando danni per 130 mila euro. Oggi si accorda con l’Ente per una transazione da 80 mila euro in contanti salvando la casa già pignorata

Diede fuoco al gabbiotto dei custodi e al ripostiglio a seguito di un diverbio. E ai carabinieri ammise subito di averlo fatto perché era fuori di sé. Così 15 anni fa Mario C. incendiò la scuola media “Camillo Benso Conte di Cavour” a Castel Madama.

Oggi, a distanza di tre lustri, per l’ex bidello è arrivato il momento di saldare il conto con l’amministrazione comunale per i danni arrecati al plesso in cui lavorava. Il 20 ottobre scorso la giunta del sindaco Domenico Pascucci ha infatti approvato la transazione da 80 mila euro proposta dal legale del 59enne, l’avvocato Sara Proietti di Tivoli: Mario C. verserà la somma in contanti e in un’unica soluzione a fronte dei 130 mila euro richiesti dall’Ente e in questo modo riuscirà a salvare la propria abitazione a suo tempo pignorata.

La vicenda risale al tardo pomeriggio del 16 maggio 2005, quando il collaboratore scolastico intrise alcuni giornali di solvente appiccando il fuoco in due locali. Il Comune conteggiò danni ingenti superiori ai 100 mila euro, eppure il 18 novembre 2009 la Corte dei Conti ne riconobbe all’amministrazione soltanto 10 mila euro non avendo documentato una stima puntuale.

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Patteggiata la pena davanti al Tribunale Penale di Tivoli, la Giustizia civile ha fatto il suo corso: nel 2010 i magistrati tiburtini condannarono Mario C. ad un risarcimento di 130 mila 484 euro e 5 centesimi. Una cifra notificata all’ex bidello ma non pagata. A quel punto, nel 2013 l’Ufficio Legale del Comune di Castel Madama riuscì a far pignorare al piromane l’appartamento del quale risulta proprietario per un quarto, il cui valore stimato dal Tribunale di Tivoli era pari a 130 mila euro. Tuttavia nel 2017 l’avvocato Sara Proietti con un ricorso in Corte d’Appello di Roma aveva ottenuto uno “sconto” rispetto alla sentenza di Tivoli: dagli originari 78.444 euro a 58.544 euro, oltre ai già previsti 25.608,40 a titolo di interessi per il mutuo, senza contare i 14.361 tra spese legali, diritti e onorari. Dopo un fitto carteggio tra il legale dell’ex bidello e quello del Comune, l’avvocato Maria Teresa Desideri, le due parti hanno raggiunto l’accordo.

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“E’ la soluzione soddisfacente per tutti – commenta l’avvocato Sara Proietti – In tal modo il mio assistito manterrà la casa e il Comune introiterà le somme immediatamente. D’altronde, in periodo di pandemia andavano considerati anche i tempi lunghi e i ribassi d’asta per la vendita dell’immobile. Ora cala definitivamente il sipario su questa vicenda”.

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