Sei manager per il Recovery Fund

Anche se i progetti per i 209 miliardi di Next Generation Ue ancora non ci sono, si disegna una commissione per gestirli

L’Italia paese di manager anzi di manager commissari. Di commissioni negli ultimi tempi ne abbiamo viste davvero tantissime (di quasi tutte non si sa bene che fine hanno fatto davvero), ora ne dovrebbe arrivare un’altra, per i progetti del Recovery Fund, o meglio di Next Generation Ue: 209 miliardi (forse un po’ ne entreranno nelle casse statali il prossimo giugno) da usare… come? I progetti di cui sopra sono talmente tanti che ancora il Governo non li ha definiti: devono essere pochi ma “buoni”, per così dire. Allora il presidente del Consiglio ha pensato a una commissione pardon, una cabina di regia rappresentata da 6 manager tecnici, in grado di seguire l’evoluzione della progettazione, con cui collaboreranno sembra almeno 300 persone, oltre ai responsabili dei dicasteri di economia Gualtieri e di sviluppo economico Patuanelli. Tutti dovranno riferire a Conte che rimane comunque a capo dell’operazione. La domanda è: ma c’è proprio bisogno di un’altra “piramide” decisionista? Non è che di decisione in decisione i programmi saranno sempre più evanescenti?

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In ogni caso, quando tutta questa mole di esperti avrà individuato le proposte fattibili che porteranno l’Italia ad essere più verde, digitale, sostenibile, innovativa, i progetti saranno presentati al Parlamento.

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