2020: i risparmi salvavita degli italiani

Almeno il 47% dei nostri connazionali ha aperto il salvadanaio: lo dice un’indagine della Direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e del Centro Einaudi

I risparmi salvano la vita degli italiani in questo terribile anno agli sgoccioli: secondo l’indagine su “Risparmio e scelte finanziarie degli italiani nel 2020”, realizzata dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e dal Centro Einaudi, almeno il 47% delle famiglie è stata obbligata ad aprire il salvadanaio per fronteggiare la propria personale emergenza economica di fronte agli effetti della pandemia. E questo riguarda in particolare le fasce di età degli ultra55enni, lontani dalla pensione e allontanati dal lavoro attivo (in una percentuale pari al 25,4%). Fare affidamento su risorse tenute da parte è stata anche la situazione del quasi 30% di famiglie con reddito fino e sotto i 1600 euro mensili. Se il reddito è maggiore di tale cifra, invece, si è attinto ai risparmi solo nel 5,7%. Di contro, le famiglie più ricche hanno aumentato anche del 20% le loro risorse, in quello che gli esperti hanno chiamato “risparmio precauzionale”: nei depositi bancari ci sono 117 miliardi in più negli ultimi 12 mesi (il dato va da settembre a settembre), nonostante una riduzione del PIL di 168 miliardi.  Per il report, la propensione al risparmio si impenna dall’11,8 al 20% del reddito.

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Insomma, gli italiani continuano ad essere un popolo di grandi risparmiatori (se possono mettere da parte qualcosa pur se la condizione lavorativa è ai minimi livelli), ma le ragioni non sono più solo casa e vecchiaia, ma anche salute e sostegno

ai figli/nipoti. E chi investe, lo fa in modo tradizionale, nel 69,8%; al 15% piace anche l’oro, mentre le criptovalute interessano un bacino ridotto, pari solo al 3,6%.

 

 

 

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