Sempre più protagonista in questi giorni Alessio D’Amato, assessore regionale alla sanità, che dice di essere soddisfatto dell’organizzazione della regione Lazio.
L’assessore crede, infatti, di poter raggiungere il traguardo delle 30mila somministrazioni giornaliere già dal 1° marzo, giorno nel quale, tra l’altro, cominceranno le somministrazioni del vaccino Astrazeneca ai 65enni direttamente negli studi dei medici di base. La vaccinazione procederà per fasce d’età, in attesa dell’atto ufficiale del Ministero, in seguito all’approvazione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per la somministrazione di Astrazeneca alle persone senza particolari patologie fino ai 65 anni d’età.
Un altro importante obiettivo che si pone D’Amato è quello di cominciare entro fine mese con la vaccinazione, questa volta tramite l’ausilio delle dosi di Pfizer e Moderna, dei cittadini 75enni. Durante questa settimana inoltre sono iniziate le inoculazioni delle forze dell’ordine (a partire da lunedì 15) e del personale scolastico docente e non docente (da giovedì 18). Il problema più grande resta quello del numero di dosi a disposizione, che per ora non basterebbero a seguire la tabella di marcia fissata.
Fino a questo momento le iniezioni sono state 315mila, tra queste 118mila hanno già ricevuto la seconda dose. Tra gli over 80 sono 290mila gli ulteriori appuntamenti già fissati, sia per la prima che per la seconda dose. Unica grande nota dolente rimane quella per i malati oncologici, per i quali le dosi non arriveranno prima di maggio.
In generale, il Lazio sembra essere la regione più organizzata, tutto starà nell’arrivo puntuale delle dosi, sperando che altri rinvii non portino ad ulteriori ritardi