Avrebbe dovuto starsene buono buono, invece era tornato sul “luogo del delitto” e il Tribunale aveva deciso di chiuderlo ai domiciliari.
Ma quando i carabinieri si sono presentati a casa per arrestarlo li ha aggrediti a pugni e calci.
Per questo da venerdì 19 febbraio M. D. L., un 26enne pregiudicato di Villanova sottoposto all’obbligo di dimora nella città di residenza per rapina, è stato trasferito in carcere dopo la convalida dell’ennesimo arresto, stavolta per resistenza, aggressione e lesioni a pubblico ufficiale.
Nella tarda serata di giovedì 18 febbraio i carabinieri si erano recati nella sua abitazione di Villanova per notificargli il provvedimento di aggravamento della misura cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli, ma l’uomo si era scagliato contro i militari che dopo una colluttazione erano riusciti a bloccarlo.
M. D. L. era stato arrestato per tentata rapina, resistenza e aggressione a pubblico ufficiale nella tarda serata di mercoledì 9 dicembre 2020 al “Terme Caffè”, il locale al civico 321 di via Tiburtina a Bagni di Tivoli che chiude alle 22 essendo rivendita di tabacchi.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 26enne si era presentato alla porta del bar dopo l’orario di apertura quando all’interno c’era un dipendente. Le telecamere del locale avevano ripreso il pregiudicato vibrare colpi contro la vetrata fino a danneggiarla e per questo erano intervenuti i militari della vicina stazione di Tivoli Terme. Agli investigatori la vittima riferì che il giovane urlava: “Dammi 100 euro, non mi ti far rapinare”. Frasi che gli costarono le manette.
Fatto sta che giovedì 10 dicembre l’arresto fu convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli che lo rimise in libertà con l’obbligo di dimora a Guidonia Montecelio.
Non contento, il primo febbraio M. D. L. era tornato al bar preso di mira, locale ubicato in un Comune diverso da quello di Guidonia, per cui è scattato l’aggravamento cautelare.