GUIDONIA - Rogo tossico nell’azienda agricola, operaio arrestato

Ieri sera in via Formello i Carabinieri Forestali del Nipaaf hanno preso sul fatto un 52enne romeno che arrotondava come svuotacantine. La fattoria non ha mai richiesto il Servizio di Raccolta rifiuti e all’interno c’era anche una discarica abusiva: denunciato anche il titolare, un 64enne italiano

 

Da tempo i residenti segnalavano la presenza di colonne di fumo intenso e acre provenienti dalle campagne circostanti il Centro cittadino. E bastato appostarsi per individuare la zona e risalire all’autore. Così ieri pomeriggio, giovedì 11 marzo, i Carabinieri Forestali del Nipaaf di Roma hanno arrestato per termocombustione illecita di rifiuti un 52enne romeno, collaboratore a titolo gratuito di un’azienda agricola di Guidonia.

Il blitz è scattato verso le ore 19 quando i militari sono stati allertati dai residenti che avevano notato alzarsi l’ennesima colonna di fumo. Da lontano sembrava un innocuo falò da pic-nic, in realtà era tutt’altro. Per gli investigatori è stato un gioco da ragazzi individuare la zona dove era stato appiccato il rogo tossico, un’azienda agricola di via Formello, la strada che collega Guidonia Centro con la via Palombarese.

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Al momento del blitz i militari hanno “beccato” l’operaio romeno intento a bruciare rifiuti solidi urbani insieme a un tavolo, una sedia, infissi in legno verniciato, pezzi di legno in formica derivato da mobilio, oltre ad isolanti e plastica. Il rogo avveniva in un’area di circa 70 metri quadrati posta sotto sequestro. Durante l’ispezione all’interno dell’azienda agricola, tra ovini e campi coltivati i Carabinieri hanno notato un’altra area di circa 100 metri quadrati coperta con teli bianchi. Non si trattava di balle di fieno poste al riparo, ma di una vera e propria discarica abusiva.

Sotto i teli, oltre ai rifiuti solidi urbani, erano stoccati materiali edili di risulta, infissi, plastica, coibentati e Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche la seconda area è stata posta sotto sequestro e il 52enne romeno è stato inoltre denunciato in concorso col titolare dell’azienda agricola, un italiano di 64 anni, per gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Gli investigatori hanno accertato che l’azienda agricola non era censita dal Comune e dalla Tre Esse Italia per cui è sprovvista del Servizio di Raccolta Rifiuti non avendolo mai richiesto.

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Su disposizione del pubblico ministero di turno Giuseppe Mimmo il romeno è stato messo ai domiciliari presso l’azienda agricola dove è domiciliato all’interno di un alloggio affittato dal titolare a titolo gratuito in cambio della sua collaborazione. Il 52enne ai Carabinieri ha ammesso di arrotondare come factotum, sia come svuotacantine abusivo che come operaio edile.

Oggi, venerdì 12 marzo, alle ore 12 presso il Tribunale di Tivoli è prevista l’udienza per la convalida dell’arresto.

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