Una delle eccellenze di Fonte Nuova sono le strutture sanitarie e in particolare le RSA, le residenze sanitarie assistenziali. Accolgono gli anziani da tutta Roma e provincia garantendo assistenza e strutture di alto livello. Negli anni passati, però, questo fiore all’occhiello si è trasformato in un vero e proprio boomerang per le casse del Comune, perché per parecchio tempo le famiglie hanno trasferito la residenza dell’anziano assistito a Fonte Nuova e il comune ha dovuto pagare una quota di compartecipazione insieme alla Regione Lazio. Quindi non solo per i propri cittadini, ma anche per quelli che fino al giorno prima abitavano da altre parti.
Oggi le cose funzionano diversamente e la situazione è chiarita. Le procedure riescono a garantire che sia il comune dove ha risieduto prima dell’assistenza a contribuire, ma dal 2011 al 2016 si sono accumulati pagamenti non dovuti per circa 600 mila euro. In particolare circa 440 mila euro riguardano anziani assistiti da Villa Alba e circa 160 mila dal Nomentana Hospital. Per questo motivo il comune di Fonte Nuova ha affidato due incarichi a due legali per riscuotere le somme pagate ai vari comuni dove risiedevano gli assistititi di quel quinquennio. Va detto che al momento solo tre comuni, tra l’altro tra i più piccoli e con piccoli importi da restituire, si sono mostrati collaborativi e dunque con ogni probabilità si arriverà a presentare delle ingiunzioni di pagamento a tutti gli altri.
“Da quando mi sono insediato ho fatto il possibile per andare a fondo a questa situazione, perché la legge è chiara – spiega l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Fonte Nuova, Manuel Tola –Sappiamo che non sarà facile recuperare quelle somme, ma ci proveremo”.
Le prime schiarite su come interpretare questa norma sono arrivate nel 2015, quando l’ex consigliere regionale Francesco Storace presentò un’interrogazione al presidente Nicola Zingaretti. Successivamente la legge 11 del 2016 ha chiarito ogni aspetto. Da allora il comune viene informato preventivamente rispetto a un ricovero e sono le stesse strutture che avvisano.
Tra l’altro in quel periodo la quota di compartecipazione tra Comuni e Regione venne cambiata da 50-50 a 80-20, con i comuni a pagare la fetta più alta della retta. Poi dal 2020 è tornata al 50-50.
“Tramite l’anagrafe del Comune abbiamo svolto un lavoro capillare di ricerca per capire le residenze pre ricovero e sospeso l’erogazione delle somme quando non erano dovute – prosegue Tola – Sappiamo che rischiamo di innescare una guerra tra poveri, ma non ci possiamo permettere che questo vanto per la nostra comunità, si trasformi in un salasso”.

FONTE NUOVA – Anziani nelle Rsa, ingiunzioni ai comuni che non pagano
Affidate a un legale pratiche per seicentomila euro. Il problema spiegato dall'assessore ai servizi sociali Manuel Tola
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