Alla faccia del buongiorno!

#7 Rassegna stampa del 22 aprile 2021. Il coprifuoco resta alle 22. Favorevoli e contrari: dite la vostra

Il coprifuoco resta alle 22. La Lega non vota il decreto. No allo spostamento alle 23 e al via libera ai ristoranti al chiuso. Ne vale la pena?

Il leader del Carroccio: “Fiducia nel premier”. Da lunedì zone gialle e locali all’aperto, scuole superiori in presenza almeno al 70% e pass per gli spostamenti.

Questo il titolo in prima pagina de La Repubblica e  il Corriere della Sera apre sullo stesso tema.

Il limite resta alle 22, Salvini non vota il decreto in vigore da lunedì. Draghi: “Fatico a capire”.  Scuola, superiori in classe al 70%.

Sulla stessa linea Il Messaggero: “Coprifuoco alle 22, strappo della Lega”. Lo scontro all’interno del Governo sui nodi coprifuoco, trasporti e scuola si è naturalmente amplificato alla platea dei cittadini.

Personalmente ritengo che allungare l’orario di apertura alle 23 sia un rischio da evitare dal momento che i numeri della pandemia non permettono distrazioni e assembramenti oltre il necessario.

La domanda che vi rivolgo è se sia accettabile un rischio calcolato. Parlando con un ristoratore, mi è stato detto che sarebbe meglio ammalarsi di covid piuttosto che chiudere le attività per sempre. Voi cosa ne pensate?

 

Polemiche nel mondo della scuola e gli interrogativi che vi pongo

L’idea di limitare il numero degli studenti in aula al 70% ha scatenato reazioni tra professori, alunni e genitori. Gli insegnanti ritengono che le dimensioni delle aule non siano sufficienti a contenere un numero così elevato di ragazzi. Le famiglie sono molto preoccupate del ritorno dei loro figli sui mezzi pubblici.

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Oltretutto, titola Il Messaggero, “Gli autisti Atac si scoprono allergici alle sanificazioni” Con la ripresa delle lezioni non intendono guidare i mezzi pubblici.

“Linea dura dell’azienda: chi si dichiara inidoneo finisce in aspettativa con paga dimezzata”.

Il ritocco della soglia minima di presenze in classe è voluto da Draghi. Ridurre gli alunni, obiettivo per il prossimo anno. Titola il Corriere della Sera. «Il traguardo è raggiungere il 100 per cento partendo da situazioni diverse», aveva detto nel pomeriggio il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Già, ma come? «Uno degli obiettivi del governo è quello di cominciare a ridurre la numerosità delle classi», Snellirle sembrerebbe la soluzione più logica per far tornare tutti a scuola in sicurezza. Ma che ci si riesca entro settembre appare quasi impossibile tanto più che non si è ancora fatto niente.

E qui si pongono una serie di interrogativi: come raggiungere il 100% delle presenze se le aule non sono sufficienti? Perché non utilizzare gli spazi aperti se il tempo lo permette? Perché non coinvolgere i mezzi dell’esercito e i pullman privati per il trasporto degli studenti visto che molti autisti dei mezzi pubblici si sono dimostrati allergici alle sanificazioni? Sarebbe giusto, secondo voi, sanzionare questi autisti?

“Il problema delle cosiddette classi pollaio è annoso quanto controverso”. Scrive il Corriere della Sera.  Se ci si ferma al dato medio nazionale — 19 alunni per classe alle elementari, 21 alle medie e 22 alle superiori — verrebbe da pensare che le aule italiane non siano poi così affollate. Ma un conto sono i piccoli comuni montani e le isole, un altro le grandi aree metropolitane, da Milano a Roma.

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Rivolgo una domanda a voi genitori: i vostri figli sarebbero esposti a rischio covid in queste condizioni?  Non sarebbe meglio mantenere ancora le lezioni a distanza?

 

Covid, i dati.

Nelle ultime 24 ore si sono avuti 13.844 casi di contagio con 350.034 tamponi effettuati. Il tasso di positività è al 3,9%. Diminuiscono i malati in terapia intensiva, meno 75. I decessi purtroppo restano ancora altri, 384.

Complessivamente i positivi in Italia sono 475.635.

Perché in Italia la percentuale di decessi è ancora così elevata rispetto al numero dei morti degli altri Paesi? Pensate che la sanità pubblica negli ultimi anni sia stata penalizzata e saccheggiata per favorire le imprese private del settore? E perché le industrie farmaceutiche italiane non sono state attrezzate in tempo per produrre vaccini? Cosa si nasconde dietro la mancata copertura dei farmaci e quali interessi sono legati alla produzione di vaccini e mascherine da parte delle multinazionali farmaceutiche? Voi ritenete che ci sia una strategia per ottenere il massimo dei profitti sulla salute dei cittadini?

Aspetto di conoscere le vostre risposte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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