Pfizer e Moderna, a luglio rifornimenti in calo

La campagna vaccinale nel Lazio risente dello stop AstraZeneca agli under 60

Parola d’ordine: flessibilità

Sulla decisione di eliminare l’obbligo della mascherina all’aperto a partire da lunedì prossimo, ha influito la percentuale di vaccini somministrati in Italia. Numeri costanti che si spera rispettino lo stesso andamento anche nel mese di luglio, quando però si registrerà un calo degli arrivi di Pfizer tra il 25 ed il 30%.

La situazione di Moderna non è migliore, anzi: si stima che la limitazione nei rifornimenti toccherà in alcune regioni punte del 65% in negativo. A giugno siamo stati abituati ad arrivi superiori alle attese ma questo a causa degli anticipi di alcuni carichi.

Nel Lazio la campagna vaccinale ha risentito dello stop AstraZeneca agli under 60 cui ha fatto seguito il blocco Johnson & Johnson per i più giovani.

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Alle oltre 600 farmacie impegnate sul territorio non resta che andare avanti ad esaurimento, inoculando il farmaco a chi ha fissato l’appuntamento prima dello stop. Una situazione difficile che sta mettendo a dura prova gli operatori, che si ritrovano ad avere a che fare con persone per le quali il monodose non sarebbe raccomandato. La prospettiva è quella di continuare a somministrare il monodose agli over 60 e dare invece la priorità a Moderna ai più giovani.

La questione da affrontare è ora quella di avere la certezza sulle seconde dosi e riuscire a far quadrare i conti con il periodo di chiusura delle farmacie ad agosto. Ovvero quella quindicina di giorni, in genere a cavallo di Ferragosto, in cui la maggioranza abbassa le saracinesche per ferie. Per ovviare al problema, la Regione ha deciso di adottare un metodo all’insegna dell’elasticità, ovvero la seconda dose in farmacia potrà essere inoculata fra i 28 e i 42 giorni.

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