Priorità alla scuola
Vaccinarsi è un dovere morale e civico: parole nette quelle del Presidente della Repubblica nel corso della cerimonia del Ventaglio offerto dai giornalisti parlamentari. È stato il suo ultimo discorso in vista del semestre bianco che scatta il prossimo 3 agosto. Non una parola sul suo futuro e sui tanti argomenti al centro della cronaca ma un’indicazione ben precisa agli italiani e alla politica tutta: i pericoli non sono alle spalle, deve “prevalere il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva”.
“Chi limita la libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo”, ha detto Sergio Mattarella con un messaggio ai no vax e a quei partiti che guardano a loro con benevolenza.
L’esempio che preme al Presidente è quello della scuola, dove si sono registrati “danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse”. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità per il Paese. E mentre continuano i distinguo sulle vaccinazioni, l’organizzazione e la didattica, tutti, dagli insegnanti alle famiglie, “devono avvertire questo dovere e corrispondervi con i loro comportamenti”.
Parole di grande impatto accompagnate ad un monito alla classe politica che deve continuare a lavorare tenendo a mente il bene comune.
“Conto che non si smarrisca la consapevolezza dell’emergenza che tuttora l’Italia sta attraversando”, ha detto ancora ricordando che la pandemia scontinua a mordere. Il cammino per uscirne è appena iniziato ha concluso il Presidente in un discorso che ha il sapore del commiato.