G20 Cultura: sostenerla è cruciale per la ripartenza del Paese

Arte e bellezza tutta italiana

7 miliardi di investimenti

Il G20 della Cultura ha debuttato a Roma, nell’arena del Colosseo. L’antico Anfiteatro Flavio ha accolto il premier Draghi, il ministro della Cultura Franceschini, la direttrice generale dell’Unesco Azouley e le 40 delegazioni attese per l’appuntamento internazionale.

Il Presidente del Consiglio ha ricordato l’Italia come il Paese con il maggior numero di siti che l’Unesco considera Patrimonio Mondiale dell’Umanità. I centri storici di Roma e di Firenze, la Valle dei Templi e le città sepolte di Pompei ed Ercolano, le Cinque Terre e la laguna di Venezia, solo per citarne alcuni. Fino agli ultimi, scelti pochi giorni fa, la Cappella degli Scrovegni a Padova, i 62 chilometri di portici bolognesi e Montecatini, inclusa tra le Grandi Città termali d’Europa.

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Il premier si è detto molto orgoglioso che l’esordiodel G20 della Cultura fosse avvenuto nel nostro Paese dove storia e bellezza sono parti integranti dell’essere italiani.

Draghi ha anche citato lo stop al passaggio delle grandi navi davanti alla Basilica di San Marco e nel canale della Giudecca nonché le misure di supporto alle categorie più colpite dalla pandemia.

“Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese” ha detto. “Il settore dei viaggi e del turismo vale il 13% del prodotto interno lordo e impiega in maniera diretta o indiretta tre milioni e mezzo di persone. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dall’Unione Europea, investiamo in queste attività quasi 7 miliardi di euro“.

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“Il nostro patrimonio culturale è il frutto dell’immaginazione dei nostri antenati, quello dei nostri nipoti dipende da cosa sapremo fare noi”, ha concluso il premier.

L’obiettivo del G20, ha spiegato poi il ministro Franceschini, è arrivare alla firma di una dichiarazione congiunta dei ministri e delle organizzazioni che si occupano a vario titolo di cultura che preveda una serie di impegni su molti temi.

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