Pompei svela altri segreti

La tomba di un un uomo che scelse di non essere cremato

Promoter culturale

Pompei non finirà mai di stupire: nell’area di Porta Sarno è stata infatti ritrovata una tomba con il corpo mummificato di Marcus Venerius Secundio, custode allora del tempio di Venere.

La tomba affrescata rivela una sepoltura molto particolare ed è la prima prova dell’esistenza di spettacoli in greco nella città distrutta dal Vesuvio. Il defunto infatti era quello che oggi potremmo definire un “promoter” di cultura dedito all’organizzazione di manifestazioni teatrali nella lingua di Omero, Eschilo e Sofocle.

Marcus Venerius Secundio era uno schiavo pubblico che raggiunse, una volta liberato, uno status sociale ed economico di tutto rispetto oltre che diventare Augustale, cioè membro del collegio di sacerdoti dediti al culto imperiale, come ricorda l’epigrafe rinvenuta: “Diede ludi greci e latini per la durata di quattro giorni”.

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I primi esami sul corpo ci dicono che la morte ha colto il nostro uomo già anziano: doveva avere più di 60 anni e non aveva mai svolto lavori particolarmente pesanti. Dati questi compatibili con le caratteristiche del suo nome che lo indica come ex schiavo ‘pubblico’, uno dei tanti che a Roma o nelle città di provincia svolgevano lavori amministrativi o di custodia.

Un aspetto del tutto inedito della tomba è che il defunto decise di farsi inumare anziché scegliere la pratica della cremazione, allora più usuale fra gli adulti pompeiani.

Probabilmente Marcus Venerius Secundio si sentiva estraneo ai gruppi sociali della città, uno straniero insomma, forse arrivato proprio da qualche altro luogo dell’impero romano dove in quel periodo alcune famiglie continuavano a praticare l’inumazione. I misteri non si esauriscono qui: nel recinto della tomba infatti, alle spalle della cella sigillata nella quale era adagiato il corpo di Secundio, sono state trovate due urne, una delle quali appartiene ad una donna chiamata Novia Amabilis, forse la moglie del defunto, per la quale si sarebbe usato invece un rito funebre più tradizionale.

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