Il Pizzutello di Tivoli: l’uva di Roma

Storia di un antico vitigno dai Latini ai giorni nostriΒ 

Il Pizzutello Γ¨ il nome attribuito a diversi vitigni con acini dattiliformi, alcuni a bacca bianca, altri a frutto violaceo, ma il piΓΉ importante Γ¨ il Pizzutello bianco, chiamato in Italia Pizzutello di Tivoli, dal nome della sua piΓΉ tipica zona di produzione.

La Siria sembra essere la sua origine, da cui avrebbe assunto il nome di “Damasco”. Ma lo troviamo anche in altre parti del mondo: in Turchia dove Γ¨ conosciuto col nome diΒ  “Kadin Barmak”, in Francia “Cornichon Blanc”, in Spagna “Dedo de Dama” e anche in California “Lady Finger”.

Origini

La coltura del Pizzutello a Tivoli risale a molti secoli addietro, giΓ  ai tempi dei Latini. Plinio nel suo Historia Naturalis nomina queste uve “praelongisΒ dactylis”, individuando nel Pizzutello un vitigno esclusivo della zona di Tivoli e Pompei.

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Secondo lo storico Zappi, contemporaneo del Cardinale Ippolito d’Este, i “pampini” del Pizzutello furono importati dalla Francia e trapiantati a Tivoli, per volere delloΒ  stesso cardinale, nel XVI secolo allo scopo di ornare e ombreggiare le terrazze della sua celebre residenza.

Nel 1845 in occasione della visita a Tivoli del Papa Gregorio XVI alle grandi opere opere di sistemazione e utilizzazione dell’Aniene, i tiburtini eressero in onore del Papa, sul ponte Gregoriano, un grande arco trionfale interamente rivestito di Pizzutello e Pergolese. Molti fanno risalire a questa data l’inizio della Sagra del Pizzutello.

Caratteristiche

Il Pizzutello Γ¨ un’uva polposa, croccante, a buccia finissima, spesso senza vinaccioli. Ha un colore giallo pallido, acino allungato che si stringe alle due estremitΓ , grappolo grosso e serrato, matura tra la fine di luglio e dura tutto ottobre.

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Grande pregio del Pizzutello Γ¨ la sua resistenza ai trasporti, caratteristica che ha sempre favorito la sua commercializzazione, che unaΒ  volta avveniva tramite gli “zilli”, tipici cestini di vimini della zona.

(Se.Sp.)

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