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Documento programmatico di bilancio 2022: taglio delle tasse di 8 miliardi

Tra le misure decise ieri dal Consiglio dei Ministri, anche maggiori investimenti per Sanità, Scuola, Ricerca. Però sparisce il Bonus Facciate

Pesa 23 miliardi di euro, pari a 1,2 punti di Pil e sarà finanziato con l’extra deficit, cioè la differenza tra l’indebitamento a livello tendenziale (quindi a politiche invariate) che secondo le stime del governo si ridurrà al 4,4% l’anno prossimo: è il “Documento programmatico di bilancio per il 2022”, approvato ieri all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, per delineare le prossime mosse con l’obiettivo di sostenere l’economia nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine. Tra i principali interventi: taglio delle tasse di circa 8 miliardi, concentrato sulla riduzione del cuneo fiscale (e ci sarà anche un taglio dal 22% al 10% di Iva sugli assorbenti igienici femminili, il cui prezzo ne fa un bene di lusso); rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax; due miliardi l’anno fino al 2024 per il fondo sanitario nazionale; fondo da un miliardo per ridurre le bollette di luce e gas.

Sarà rivisto il reddito di cittadinanza, probabilmente rifinanziato per un miliardo nel 2022 che, sommato agli altri fondi già messi in conto, raggiungerà circa 8,8 miliardi.

Per supportare le aziende sono previsti 3 miliardi per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e il rifinanziamento fino al 2025 di Industria 4.0, ma con aliquote un po’ ridotte. Prorogati i vari ecobonus edilizi, con il 110% valido fino al 2023 (e poi scenderà al 70%), ma non per le abitazioni singole, bensì solo per condomini e case popolari (dove è parecchio difficile da realizzare), inoltre va via il bonus facciate del 90%.

Previste risorse anche per gli enti locali, in particolare per finanziare asili nido e manutenzione delle strade, fino al 2036, viene poi incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale e

aumenta la dotazione del Fondo di Finanziamento per l’Università e per la Scienza, con l’attivazione di un nuovo Fondo per la ricerca applicata.

Il documento è ora in via di trasmissione alle autorità europee ed al Parlamento italiano, per un varo effettivo nei prossimi giorni.

 

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