GUIDONIA – Case popolari fasulle, il Comune sapeva di non poterle affittare

#Inchiesta/3 - I 28 appartamenti di via Garibaldi pagati più di 5 miliardi di lire misurano dai 29 ai 49 metri quadri. L’allora sindaco Cerqua (Ds): “Impossibile far rientrare tutte le assegnazioni nei parametri di legge”.

Il Comune li acquistò a prezzi di mercato per 5 miliardi 78 milioni di vecchie lire. Sono i 28 appartamenti di proprietà del Comune di Guidonia Montecelio siti in via Garibaldi 208 a Villanova, 28 monolocali da 29 a 49 metri quadrati, la stragrande maggioranza dei quali al di sotto dei parametri minimi richiesti per essere considerati case popolari, cioè 45 mq.

A 23 anni dall’assegnazione, il caso è stato riaperto da tre sentenze firmate a febbraio scorso dal giudice del Tribunale Civile di Tivoli Marco Piovano che ha annullato tre ordinanze di sgombero emesse dal Comune nei confronti di tre famiglie decadute dal titolo di legittime assegnatarie per una presunta morosità (ne abbiamo parlato qui).

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Tiburno.Tv è andato a scartabellare tra gli atti dell’epoca e ha scoperto che agli inquilini non fu mai stipulato un contratto d’affitto proprio perché la legge sull’Edilizia Residenziale Pubblica (Erp) lo vieta espressamente, in quanto gli appartamenti non rispettano le metrature richieste.

In Comune lo sapevano tutti, a cominciare dal sindaco dell’epoca, Ezio Cerqua dei Democratici di Sinistra.

Fu Cerqua a firmare le ordinanze di consegna degli appartamenti di via Garibaldi: “Tenuto conto che – scrisse il sindaco su ciascuna ordinanza di assegnazione – gli alloggi disponibili non sono stati costruiti con le metrature della edilizia residenziale pubblica, ma reperiti sul libero mercato è obiettivamente impossibile far rientrare tutte le assegnazioni nei parametri di legge”.

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