PALOMBARA SABINA – “Delinquenti”, no-vax denunciata dal Comune per diffamazione

Una 50enne italiana su Facebook offendeva i politici locali per l’obbligo di mascherina. La Procura chiede l’archiviazione

L’epiteto più garbato lanciato nei confronti dei politici locali era “Delinquenti”.

Così ad ogni post sui Social seguiva il suo attacco, l’attacco di una no-vax, no-mask e negazionista convinta che il Covid sia tutta un’invenzione e che l’obbligo di mascherina corrisponda ad un sopruso. Era andata avanti così per mesi, fino a quando l’amministrazione comunale di Palombara Sabina aveva deciso di querelarla.

Oggi per la protagonista della vicenda – L. C., 50enne italiana residente a Palombara Sabina – è giunto il momento del giudizio e il 21 febbraio 2023 dovrà presentarsi in Tribunale.

La storia emerge dalla delibera numero 68 con la quale lo scorso martedì 6 settembre la giunta comunale ha autorizzato il sindaco Alessandro Palombi a comparire in udienza ed eventualmente – in caso di prosecuzione del procedimento penale – di costituirsi parte civile per chiedere e ottenere il risarcimento dei danni morali e di immagine subiti dall’Ente in conseguenza dei fatti contestati.

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I guai giudiziari per la 50enne negazionista sono iniziati il 19 febbraio 2021, quando il sindaco Palombi presentò nella locale caserma dei Carabinieri una querela nei confronti della donna per diffamazione, calunnia e molestia o disturbo alle persone.

Stando a quanto denunciato dal primo cittadino, su Facebook la no-vax dal suo profilo personale portò avanti una battaglia a suon di offese e parolacce chiedendo che a Palombara Sabina non fossero applicati i vari Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri – DPCM – relativi alle misure di contrasto alla pandemia e di prevenzione del contagio da COVID-19.

La 50enne era tanto convinta che i DPCM violassero le leggi e perfino la Costituzione da passare dalle offese sui Social alle Pec al Prefetto di Roma fino agli esposti nei confronti del sindaco Palombi, del Comandante della Polizia Locale, del Dirigente dell’Ufficio Tecnico e dello stesso Prefetto.

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Una vera e propria “tortura della goccia cinese” interrotta dopo la querela dell’amministrazione comunale.

Querela che tuttavia non ha fatto breccia presso la Procura di Tivoli dove lo scorso 31 marzo è stata avanzata richiesta di archiviazione del caso da parte del pubblico ministero titolare del fascicolo.

Non è dello stesso avviso il Giudice per le Indagini preliminare del Tribunale che ha invece disposto l’imputazione coatta per la donna.

Ogni volta che pubblicavo un post di qualsiasi natura sulla mia pagina Facebook – racconta il sindaco di Palombara Sabina Alessandro Palombi – la signora interveniva lanciando accuse e offese pesanti.

Per questo sono stato costretto a cambiare le mie abitudini e a restringere il numero di persone alle quali i miei post erano visibili”.

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