GUIDONIA – Tmb, il sindaco Lombardo: “Farò di tutto per evitare l’apertura dell’impianto rifiuti”

Dopo la bocciatura del ricorso da parte del Tar, il primo cittadino chiede aiuto agli ambientalisti e ai Comuni limitrofi di Fonte Nuova e Sant'Angelo Romano

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Comune di Guidonia Montecelio finalizzato ad annullare l’ordinanza contingibile ed urgente firmata lo scorso 20 luglio dal sindaco della Città Metropolitana di Roma Roberto Gualtieri per risolvere l’emergenza rifiuti della Capitale autorizzando il collaudo e la messa in esercizio dell’impianto di Trattamento meccanico biologico all’Inviolata di proprietà della “Ambiente Guidonia Srl”, società del gruppo del magnate dei rifiuti Manlio Cerroni.

La notizia – CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO – anticipata dal quotidiano on line Tiburno.Tv alle 10,12 di oggi, venerdì 14 ottobre, ha colto di sorpresa anche il sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo che in un comunicato stampa ha chiarito la sua posizione e le azioni future.

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Il Tar non ci ha concesso la sospensiva dell’ordinanza di Gualtieri – scrive Lombardo in una nota – È una decisione che non condividiamo. Le tante obiezioni che avevamo sollevato contro l’apertura del TMB non sono bastate a convincere il Giudice Amministrativo ad anticipare la tutela.

Restiamo sulle nostre giuste posizioni e insisteremo per ottenere un annullamento che ci sembra più che giustificato nell’esame del merito che sarà fissato.

Ora però aumentano le nostre perplessità ed i nostri timori sull’iter straordinario ed emergenziale di apertura del TMB come sui rischi che potrebbero derivare dall’affrettare controlli e verifiche indispensabili per la tutela della salute pubblica“.

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Di certo – conclude Lombardo – non lasceremo nulla di intentato per scongiurare questa apertura. Continuo a sostenere, a nome dell’intera comunità, che Guidonia Montecelio ha già pagato un prezzo troppo alto in termini ambientali.

Ora mi coordinerò con gli altri due sindaci, Piero Presutti di Fonte Nuova e Martina Domenici di Sant’Angelo Romano, che condividono le nostre preoccupazioni. Con loro e con le associazioni di cittadini, che da anni sono impegnate in questa vicenda, valuteremo le prossime azioni“.

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