GUIDONIA - Imu sulle cave, la relazione da 25 mila euro non piace all’amministrazione dei “civici”

Nuova consulenza, ma da 40 mila euro, per stabilire il valore dei terreni estrattivi. Nel 2021 identico studio fu pagato 25 mila euro dai grillini

Nei cassetti del Palazzo ce n’è una già confezionata nel 2021, curata nel dettaglio, pronta per l’uso, pagata la bellezza di 25 mila euro.

Il sindaco “civico” di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo

Oggi quella relazione commissionata dal governo 5 Stelle evidentemente non piace all’amministrazione comunale di Guidonia Montecelio guidata dal sindaco “civico” Mauro Lombardo.

La dirigente all’Urbanistica e Patrimonio di Guidonia Montecelio Cristina Zizzari

Lo dimostra l’indagine di mercatoCLICCA E LEGGI L’AVVISO PUBBLICO - avviata lo scorso 15 febbraio dalla dirigente all’Urbanistica e Patrimonio Cristina Zizzari alla ricerca di un consulente disposto a richiedere qualcosa come 40 mila euro per rideterminare i valori Imu-Ici delle zone classificate a destinazione estrattiva o produttiva e/o agricola, ma sempre con utilizzazione estrattiva, delle aree in zona D del Piano Regolatore Generale sottozona D3.

L’architetto Roberto Marongiu, nel 2021 consulente da 25 mila euro del Comune di Guidonia Montecelio

Insomma, lo stesso servizio professionale di natura intellettuale già fornito dall’architetto di Santa Marinella Roberto Marongiu, il tecnico al quale il 17 dicembre 2020 l’amministrazione grillina del sindaco Michel Barbet assegnò un incarico da 25 mila euro per determinare il valore di mercato di terreni con potenzialità edificatoria adibiti a cava e individuare la base imponibile per l’applicazione dell’Imu.

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Un terreno adibito all’estrazione del travertino a Guidonia Montecelio

La relazione di stima dell’architetto Marongiu fu depositata in Comune il 13 settembre 2021, ma di fatto mai applicata dall’amministrazione passata nonostante fosse stata commissionata per mettere fine ad un contenzioso fiscale che va avanti da 15 anni con gli imprenditori del travertino.

Nello studio Roberto Marongiu giunse ad una conclusione: i 54 euro e 75 centesimi al metro quadrato sui quali viene calcolata l’Imu per i terreni di cava rappresentano una cifra fuori dal mondo. Nella relazione di 17 pagine Marongiu sostenne che il prezzo giusto per le zone classificate D3 (ossia estrattive) è di 24 euro e 69 centesimi al metro quadrato.

Conseguenza: è da dimezzare il presunto debito per mancato od omesso versamento da trenta milioni di euro contestato alle aziende del settore del travertino da parte della “Tre Esse Italia”, la concessionaria che dal 2002 gestisce l’accertamento e la riscossione di tasse e tributi a Guidonia Montecelio.

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L’ultima determinazione del valore venale delle zone D3 risaliva a 15 anni fa, quando con la delibera 174/2008 l’allora giunta stabilì un valore di 7 euro e 82 centesimi al metro quadro: un valore sulla base del quale i cavatori – o almeno la maggior parte di essi – hanno versato l’imposta al Comune indipendentemente dagli importi richiesti nelle cartelle esattoriali notificate dalla “Tre Esse Italia”.

Da parte sua, la concessionaria dei tributi ha sempre fatto i calcoli applicando il valore di 54,75 euro al metro stabiliti dal Consiglio comunale nel 2007.

Anche perché la società può vantare un aggio sulle somme accertate.

Ne è derivato così un contenzioso davanti alla Commissione Tributaria Regionale, i cui più recenti orientamenti hanno individuato il valore equo di mercato in una cifra compresa tra i 20 e i 25 euro. La stessa fissata dall’architetto Roberto Marongiu.

Meno della metà del valore calcolato da “Tre Esse Italia”.

Oggi l’amministrazione cosiddetta “civica” è intenzionata a sborsare altri 40 mila euro per lo stesso studio.

Pagano i contribuenti.

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