Nuovo boato a Cretone. Nella serata di ieri, lunedì 6 marzo, intorno alle 22.30 gli abitanti della frazione termale di Palombara Sabina hanno avvertito un forte boato accompagnato da un apparente micro-terremoto.
Un boato simile a quelli registrati nella primavera del 2021 e che avevano interessato principalmente Cretone, ma anche Castelchiodato, Capena, Mentana e Monterotondo. Non boati simultanei e diffusi, ma localizzati, più o meno forti, in orari diversi.
A Capena le segnalazioni erano arrivate anche i primi di ottobre. L’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, nell’esaminare il caso aveva poi specifucato cheil boato e le micro scosse di terremoto avvertite contemporaneamente sarebbero state prodotte da un fenomeno di “sifonamento carsico di acque” nei pressi di un laghetto o ancora da un “piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano dei monti Sabatini” o sinkhole. Si tratta di un vero e proprio sprofondamento naturale del suolo, da cui è nato il Lago Puzzo. In alternativa, potrebbe essersi trattato di un terremoto legato all’attività del vulcano dei Monti Sabatini.
Il fenomeno
Il fenomeno nelle prime scosse del 2021 era stato sottovalutato: chi, avvertendo i boati pensava al passaggio di un camion o di un aereo ultrasuono, chi a una esplosione. Non però per le ”scosse-boato” del 22 e 23 aprile quando a Cretone hanno tremato le case, fortunatamente senza riportare danni. ”Con il boato del 23 aprile mi è sembrato di rivivere da Cretone la seconda scossa di Amatrice”, aveva precisato a Tiburno un abitante, ”Erano le 15,20, ho avuto paura. Il fragore è stato forte”.
La squadra di geofisici coordinati da Michele Di Filippo, ex docente universitario a La Sapienza ed esperto dell’Igag Cnr, ossia all’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, scesa in campo per studiate il fenomeno aveva ipotizzano movimenti da accumulo di gas. Ora la terra a Cretone è tornata a far rumore. e anche un po’ a far paura.