TIVOLI - Timbrano e vanno a spasso, licenziati due furbetti del cartellino

La Asl Roma 5 dà il benservito a un medico e ad un impiegato

Qualcuno fu fermato mentre andava al lavoro, un paio quando avevano già preso servizio, ma per altri le manette scattarono nel momento in cui si accingevano alla solita pausa caffè prima di affrontare la giornata lavorativa.

All’epoca quella pausa gli andò di traverso e oggi gli è costata il posto di lavoro.

Così giovedì 20 aprile la Asl Roma 5 di Tivoli ha licenziato due dipendenti, un medico e un impiegato del Distretto Sanitario di Subiaco, che a marzo 2015 finirono nella retata dei carabinieri con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Con la delibera numero 800 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA - il Direttore Generale della Asl di Tivoli Giorgio Giulio Santonocito ha preso atto della decisione adottata il 12 aprile dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari di licenziare un medico, specialista ambulatoriale e titolare di incarico a tempo indeterminato, e di revocare l’incarico.

Lo stesso trattamento è stato riservato con la delibera numero 801 – CLICCA E LEGGI LA DELIBERA– firmata dal Dg Santonocito a fronte del verbale emesso il 3 aprile dal Presidente dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari che ha proposto la sanzione del licenziamento per un impiegato del Distretto sanitario di Subiaco.

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Otto anni fa a portare la vicenda alla ribalta della cronaca fu il settimanale locale Tiburno.

Lo storico giornale raccontò di come martedì mattina 24 marzo i carabinieri della Compagnia di Subiaco, all’epoca diretta dal capitano Alessio Falzone, arrestarono in flagranza di reato quattro persone, denunciandone a piede libero altre otto.

Per tutti l’accusa era di truffa aggravata ai danni dello Stato, una contestazione formulata all’esito di tre mesi di appostamenti, pedinamenti e videoriprese dei momenti di pausa considerati più compromettenti.

Fonti di prova sufficienti per il giudice per le indagini preliminari Alberto Michele Cisterna a convalidare i fermi effettuati dai carabinieri e a mettere agli arresti domiciliari per trenta giorni quattro sospettati.

Nei guai finirono un 49enne di Subiaco, coadiutore amministrativo presso l’Ufficio Economato del Distretto sanitario sublacense, una 51enne infermiera dell’Ufficio Vaccinazioni dello stesso presidio, un 59enne di Roviano, impiegato dell’Ufficio invalidi civili.

Nei confronti di due sanitari, invece, il Gip adottò una misura cautelare più attenuata, quella del divieto di dimora presso il territorio comunale di Subiaco: i destinatari furono un 64enne dirigente medico e dipendente della Asl di Tivoli, e un 60enne medico convenzionato con la Roma G e noto dentista nei Comuni dell’area tiburtina.

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Ai domiciliari per un mese finì anche un 59enne, anche lui di Subiaco, operaio del Comune dell’Alta Valle dell’Aniene.

L’indagine era una costola dell’attività investigativa che i carabinieri di Subiaco avevano concluso a febbraio del 2014 nel Parco dei Monti Simbruini con 51 dipendenti denunciati sempre per truffa perché timbravano il cartellino e poi se ne andavano a fare altro.

Secondo gli investigatori, era prassi consolidata anche al Distretto sanitario di Subiaco dove qualcuno passava il badge dei colleghi certificandone la presenza in servizio mentre in realtà erano altrove.

Un vero e proprio balletto di tesserini magnetici, passati di mano in mano per decine e decine di volte nel periodo compreso tra dicembre 2014 e il 24 marzo 2015: insomma, un vero e proprio “sistema” di cui si sospettò fossero complici altre quattro donne e due uomini, tutti dipendenti della Roma 5.

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