Svezia, niente più tablet a scuola: si torna a carta e penna

I bambini apprendono di meno: il Ministero corre ai ripari e ripristina libri di testo e inchiostro

Nell’epoca di massimo splendore del progressismo giunge dalla penisola scandinava una notizia che ha quasi dell’incredibile: nelle scuole svedesi tornano carta e penna. Ebbene sì, nel 2023 la Svezia dimostra all’Europa e al mondo che la tecnologia non è una necessità e che ad essa si può rinunciare. Il Ministero dell’Istruzione infatti, con una vera e propria rivoluzione, ha stabilito che i bambini svedesi fino ai 6 anni torneranno a scrivere e a far di conto con carta, penna e libri di testo.

Mentre i governi di gran parte del mondo stanziano ingenti finanziamenti per digitalizzare la scuola e istruire le nuove generazioni ad un mondo a forma di bit, la Svezia decide di andare controcorrente. La decisione di rendere meno tecnologica la scuola è stata motivata da un generale calo dell’apprendimento e della capacità di leggere e ricordare informazioni, in una tendenza più o meno simile che si registra in tutto il mondo.

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Il calo delle capacità di apprendimento è notevole

I bambini svedesi, infatti, secondo i risultati di un ricerca improntata alla verifica dell’abilità di lettura, hanno ottenuto un punteggio di 544, in calo rispetto ai dati precedenti dello studio (risalenti al 2016) che certificarono 555 punti. In questo studio l’Italia ha ottenuto 537 punti ed è ben distante dalla prima classificata, ovvero Singapore con 587 punti. Ma i bambini italiani sanno leggere meglio di quelli francesi, tedeschi, austriaci e portoghesi. Le Svezia, dunque, tornando ad una scuola cartacea cerca di invertire la rotta e interrompere questa preoccupante tendenza.

Il dibattito

Le nuove regole sono state stabilite a ridosso dell’inizio dell’anno scolastco dalla nuova ministra per l’Istruzione Carlotta Edholm. In molti hanno criticato questo ritorno alla tradizione, sostenendo che la didattica risulterà così più noiosa per gli studenti. La ministra Edholm, dal canto suo, ha difeso il suo provvediemento citando il parere del Karolinska Institutet (la più prestigiosa università di medicina al mondo). Secondo l’ateneo, infatti, “ci sono chiare prove scientifiche che gli strumenti digitali compromettono, piuttosto che migliorare, l’apprendimento“, tanto per la scuola in Svezia, quanto in tutto il resto del mondo.

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Tiburno.tv

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