Quando i Guardiaparco lo hanno scoperto, devono essersi messi le mani nei capelli. D’altronde, non capita tutti i giorni che quattro pini e tre alberi di quercia vengano letteralmente rasi al suolo all’interno di un’area protetta.
Invece è accaduto nella Riserva naturale di Monte Catillo, un’area di 1320 ettari sui Monti di Tivoli, in continuità con le propaggini meridionali dei Monti Lucretili, di competenza della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Per questo mercoledì 10 gennaio i Carabinieri Forestali della stazione di Guidonia Montecelio hanno denunciato un 67enne professionista italiano per appropriazione indebita, distruzione di bellezze naturali e per aver tagliato beni paesaggistici senza la prescritta autorizzazione.
L’indagine dei militari è iniziata a seguito della segnalazione da parte del Funzionario della Città Metropolitana di Roma Capitale Referente per la Riserva di Monte Catillo riguardo al taglio “a colletto” di quattro pini e tre querce, alberi ai quali è vietato anche strappare una foglia.
A quel punto, i Forestali hanno effettuato una battuta nella zona circostante a quella in cui erano stati abbattuti gli alberi e hanno notato una montagna di legna accatastata nel giardino di una villa poco distante.
Il proprietario ha tentato di giustificarsi sostenendo che gli serviva per il camino e che a tagliarla erano stati due operai romeni dei quali non ha saputo fornire le generalità.