TIVOLI - Presunta truffa alla Sanità, archiviata l’indagine sul Gruppo Ini

I vertici dell’azienda Faroni erano accusati di aver lucrato sulle cure dei pazienti oncologici

Secondo l’accusa avrebbero lucrato sulle prestazioni riservate ai malati oncologici. Ma dopo sette anni il procedimento penale è stato archiviato.

Così il Tribunale di Velletri ha archiviato il procedimento penale a carico del Gruppo Ini, l’azienda fondata dal professor Delfo Faroni e titolare del Medicus Hotel di Tivoli e di Villa Dante a Guidonia.

Lo rende noto in un comunicato l’Ufficio Stampa del Gruppo.

“Finisce con l’archiviazione un incubo durato 7 anni per il Gruppo INI, l’accusa di aver truffato il Sistema Sanitario Nazionale lucrando sui pazienti oncologici – si legge nella nota – Il Tribunale di Velletri ha deliberato per l’archiviazione da questa infamante accusa. Nessun reato quindi e accertata l’innocenza dei vertici del Gruppo INI che manifesta la piena soddisfazione per l’esito di una vicenda giudiziaria che finalmente restituisce piena dignità a grandi professionisti e a un’azienda che da oltre 75 anni rappresenta l’eccellenza della sanità laziale”.

“In questi lunghi anni, soprattutto nell’ultimo – prosegue il comunicato stampa – INI è stato vittima di un violento accanimento mediatico che ha comportato enormi danni reputazionali i cui effetti sono incalcolabili. Nonostante la volontà di screditare il Gruppo, non è mai mancato il sostegno dei tanti onesti collaboratori impegnati quotidianamente nei reparti e la fiducia dei pazienti che hanno continuato a scegliere INI Grottaferrata per le cure oncologiche. L’auspicio è che ora prevalga l’onestà intellettuale e che venga dato pari risalto alla notizia dell’archiviazione, con la stessa evidenza data allora all’accusa, notizia che ha occupato intere pagine sulla stampa”.

“La posizione riguardante la vicenda delle prestazioni urologiche – recita ancora la nota – sarà chiarita nel processo che seguirà. A tal proposito il Gruppo INI ribadisce la propria fiducia nella giustizia ed è certo che, sarà fatta piena luce sui tanti aspetti strani di questa vicenda.

In primis i motivi per cui sedicenti funzionari dell’Amministrazione Regionale della precedente giunta avrebbero intrattenuto rapporti con un carabiniere infedele e un ex sindacalista condannati a 6 e 5 anni per i ricatti alla proprietà del Gruppo, come risulta dalle intercettazioni agli atti di quel processo.

Si dovrà spiegare inoltre perché l’oggetto di quelle conversazioni fosse l’annullamento dell’accreditamento dell’INI Grottaferrata.

Certamente il processo farà luce su questi aspetti restituendo dignità e integrità morale a tutte le persone del Gruppo INI le cui vite sono state sconvolte da questa inchiesta”.

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