Quando lo hanno visto sfrecciare lungo la Tiburtina, gli hanno intimato l’alt.
Ma lui avrebbe proseguito la corsa, fino ad essere raggiunto e fermato, facendo però opposizione al controllo: in tasca aveva una modica quantità di cocaina.
Scene da Far West metropolitano a Guidonia Montecelio.
Così martedì pomeriggio 4 giugno gli agenti del Commissariato di Tivoli hanno arrestato D. N., un 33enne pregiudicato italiano per reati relativi allo spaccio di droga, originario di Castel Madama e trapiantato a Villalba di Guidonia.
L’uomo è accusato di spaccio di lieve entità e resistenza a un pubblico ufficiale, per questo giovedì 6 giugno il Tribunale di Tivoli ha convalidato l’arresto applicando la misura degli arresti domiciliari.
Secondo le prime informazioni raccolte dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, tutto è accaduto verso le 17, quando una volante ha notato una Porsche Cayenne sfrecciare a tutto gas sulla Tiburtina.
Al volante i poliziotti hanno notato il 33enne disoccupato che già due mesi fa era stato denunciato dal Commissariato tiburtino (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Gli agenti avrebbero intimato l’alt, ma D. N. avrebbe invece accelerato ed effettuato delle manovre estremamente pericolose alla guida dell’auto per sottrarsi ai controlli.
A quel punto è iniziato un inseguimento, durante il quale il 33enne si dava ad una rocambolesca fuga per sfuggire agli agenti, guidando ad una folle velocità, a tratti contromano e mettendo in serio pericolo l’incolumità degli automobilisti e dei pedoni che in quel momento transitavano in via Tiburtina.
Il peggio sarebbe stato evitato soltanto grazie alla prontezza dei poliziotti che, azionando i segnali di allarme acustici e visivi, permettevano agli automobilisti in transito di evitare lo scontro, visto che l’auto percorreva contromano ad altissima velocità la via Tiburtina per almeno un chilometro.
Una volta fermato a Tivoli Terme, D. N. avrebbe inoltre fatto resistenza alla perquisizione.
Fatto sta che, una volta ammanettato, in tasca gli sono stati trovati un coltello a scatto e tre involucri di cocaina e a quel punto i poliziotti hanno esteso la perquisizione nella sua casa di Villalba di Guidonia, definito come un vero e proprio “fortino” con interni di pregio, grate, cancelli e portoni blindati, dove sono stati rinvenuti e sequestrati due bilancini di precisione oltre a materiale e strumenti per la suddivisione e il confezionamento della droga.
In Tribunale l’uomo ha giurato che la cocaina era per uso personale, una versione non ritenuta credibile anche alla luce di una sentenza di condanna irrevocabile per spaccio di sostanze stupefacenti: per questo è stato messo ai domiciliari nella sua casa di residenza a Castel Madama.
“Non potendosi confidare sulla capacità di autolimitazione del prevenuto – scrive il Giudice per le indagini preliminari – la cui incapacità di autocontrollo è resa oltremodo evidente dalle modalità dei fatti per cui si procede…e la cui pervicacia nell’attività illecita in materia di stupefacenti è resa palese dalla natura recidivante della condotta e dalle modalità della stessa”.
Già il 16 aprile scorso D. N. si era reso protagonista di una scorribanda per le strade di Villalba, quartiere di Guidonia Montecelio.
In quel caso verso 19,30 D. N. viaggiava al volante di una Renault Clio lungo Corso Italia, la strada principale del quartiere, quando avrebbe avuto un diverbio per motivi di viabilità dando letteralmente in escandescenza.
Il 33enne estrasse una pistola minacciando passanti e automobilisti e urlando parolacce e offese.
Qualche istante dopo D. N. ripartì a tutta velocità lungo Corso Italia terminando la corsa contro una Renault Modus e una Dacia Sandero parcheggiate in via Lucania.
Nell’urto la Dacia finì contro un lampione dell’illuminazione pubblica, tuttavia il pregiudicato riuscì a dileguarsi.
Nel frattempo, i passanti avevano allertato il Numero Unico per le Emergenze 112 e sul posto era intervenuta una volante del Commissariato di Tivoli. I presenti fornirono ai poliziotti il numero di targa della Renault Clio, così il 33enne fu identificato a rintracciato.
L’arma utilizzata nella lite stradale era una pistola soft air e fu sequestrata: D. N. fu denunciato e rilasciato.