GUIDONIA - “Inizia da te”, la rinascita di Erika dopo l’amore tossico

Sara Lombardozzi presenta il romanzo di una mamma 40enne

Erika è una donna di 40 anni come tante ma come poche ha trovato il coraggio di ricominciare, di scegliere se stessa in una vita che non riconosceva più.

E’ lei la protagonista di “Inizia da te, è tempo di tornare a splendere”, il testo narrativo di Sara Lombardozzi, 40 anni, impiegata, cresciuta a Guidonia, oggi trapiantata a Sant’Angelo Romano dove abita da mamma separata insieme alla figlia di 8 anni.

 
 

Il libro è il viaggio di Erika in molti luoghi sia dentro di lei che fuori, attraversa varie tematiche come la maternità, le relazioni tossiche, i sogni e la voglia di vivere.

Tra sensi di colpa e la voglia di ricominciare, Erika affronterà scelte e conseguenze da sola trovando la forza dentro di lei. Erika lascia il marito ed è pronta a ricominciare la propria vita in compagnia di sua figlia Vittoria.

Prima, però, ha bisogno di una meritata vacanza con le sue amiche, per svagarsi ma anche per ritrovarsi e per cogliere degli stimoli nuovi. Tra sensi di colpa e voglia di di inaugurare una nuova stagione della sua vita, Erika sarà costretta a compiere enormi sacrifici, a reinventarsi, a farsi carico di nuove responsabilità senza aver alcun appiglio. Tra nuove delusioni e infinite riflessioni Erika cercherà di restare fedele alla donna che vuole diventare e ad un insegnamento che rivolge sempre a sua figlia, augurandole un futuro radioso e migliore del suo: “sii gentile ed abbi coraggio”.

Sara Lombardozzi è l’autrice di “Inizia da te, è tempo di tornare a splendere”

Dopo “Di citazione in citazione” del 2021, “Inizia da te” è il secondo libro di Sara Lombardozzi, un diploma all’Istituto alberghiero e una Laurea in Scienze dell’educazione e della formazione conseguita a 37 anni dopo vent’anni di lavoro nella ristorazione in giro per l’Italia.

– Quando nasce l’idea di scrivere “Inizia da te, è tempo di ritornare a splendere”?

“L’idea del libro nasce due anni fa quando mi sono resa conto che tante persone a volte non fanno determinati passi proprio per paura dell’incertezza che ne deriva.

Ma a volte sapere che qualcuno nella stessa situazione ha fatto il passo e nonostante le difficoltà ci è riuscito potrebbe infondere coraggio e magari sapere di non essere gli unici fa sentire meno soli”.

– In quale momento della sua vita ha scritto il libro?

“Ho sempre scritto, scrivere mi fa sentire libera. Solo che per molto tempo non ho creduto abbastanza in me stessa e quindi non mi credevo capace di farlo.

Poi un giorno sono cresciuta e ho iniziato a credere di poter fare di tutto e il primo libro è stata una sfida con me stessa che ho vinto”.

– Quali sono le motivazioni di fondo?

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“Le motivazioni di fondo dietro al libro sono che volevo lasciare un messaggio positivo, oggi c’è troppa critica e cattiveria gratuita quindi volevo dimostrare che la differenza si può fare sempre è una scelta.

Se una persona come me che non ha nulla di speciale può realizzare i suoi sogni chiunque può farlo. Volevo lasciare un po’ di speranza”.

– A chi è rivolto? E perché?

“Il libro è rivolto a chiunque si sente in gabbia, a chiunque è intrappolato in una vita che non sente sua, a chiunque ha bisogno di sapere che non è l’unico.

A tutti quelli a cui serve credere”.

– Come era la vita in cui Erika non si riconosceva più?

“La vita di Erika l’aveva portata a un punto in cui la persona riflessa allo specchio era qualcuno che non riconosceva più. Era talmente chiusa negli schemi e nelle regole che ormai le mancava il respiro.

Non sentiva più quella sensazione che si prova quando senti il cuore battere a mille e la vita ti scorre nelle vene, quando fai ciò che ami”.

– Quanto c’è di Sara in Erika? E in cosa Sara vorrebbe somigliare a Erika?

“Di Sara in Erika c’è davvero tanto forse tutto.

Ma di Erika vorrei avere la capacità di vivere a pieno le sue emozioni senza freni e la capacità di perdonarsi più facilmente di quanto faccia io”.

– Quale fase della vita di Erika l’ha coinvolta maggiormente?

“La parte del libro in cui racconta di sua figlia”.

– Erika è un nome di fantasia o è già stato presente nella sua vita?

“La parte del libro in cui racconta di sua figlia”.

– Perché il mare come immagine di copertina?

“Ho scelto il mare perché è la mia cura è il posto dove scappo quando i pensieri fanno troppo rumore è il posto in cui ogni volta metto un punto e ricomincio.

È il posto in cui mi sento in pace”.

– Quando per lei una relazione può definirsi tossica? E perché?

“Una relazione è tossica quando non incoraggia o supporta ma sminuisce per il proprio ego. Quando non ti permette di essere te stesso e non ti accetta.

L’amore e libertà e nel momento in appropri in modo sbagliato di quella libertà finisci per spegnere l’altro”.

– Esiste l’amore sbagliato? Oppure è sbagliato il modo di amare?

“L’amore sbagliato è proprio quando sbagli il modo di amare quando riversi sull’altro le tue paure e insicurezze pretendendo che sia lui a sistemarle, ma certe cose di te stesso devi curarle da solo”.

– Erika compie un viaggio dentro e fuori di lei: questo viaggio ha cambiato anche Sara? E come?

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“Il viaggio che fa Erika è un percorso non semplice fatto di scelte con conseguenze a volte difficili ma senza rimpianti.

Percorrere quei passi con lei mi ha dato la consapevolezza che puoi scegliere chi diventare e lavorare su te stessa per avvicinarti il più possibile al tuo ideale”.

– Cosa significa “la mente crea gli incastri, ma il cuore crea legami”?

“La mente è razionale e quindi ti porta ad avvicinarti a persone con cui generalmente hai più in comune, ma è il cuore che ti lega alle persone anche completamente opposte a te”.

– Quanto sono difficili oggi le relazioni?

“Beh parlo per me ovviamente ma credo difficilissime, vedo molti alle prime difficoltà preferire passare oltre piuttosto che mettersi in gioco. Ma amo davvero vedere coppie che invece ce la fanno mi danno speranza, sono una gioia per il cuore”.

– Erika cosa sogna?

“Erika sogna una vita in cui può essere se stessa, con vittorie e sconfitte come è giusto che sia ma che le faccia battere il cuore. Sogna di poterla condividere anche se alla fine comunque quello che conta davvero è il rapporto ritrovato con se stessa”.

– Oggi Sara cosa sogna?

“Io sono una sognatrice. Sogno in continuazione, la capacità di sognare nei momenti più difficili mi ha salvato davvero.

Sogno di poter lasciare un segno positivo, e se anche solo una persona si sentirà ispirata a realizzare i propri sogni grazie a me sarà la ricompensa a tutto”.

– Quale era il sogno di Sara bambina? Già all’epoca voleva fare la scrittrice?

“La scrittura è parte di me. Tutto questo è il sogno di una vita”. 

– Come e quando nasce Sara scrittrice?

“Nell’editoria nasce nel 2021 quando per dimostrarmi chi ero ho vinto la scommessa con me stessa terminando il primo libro. Per la prima volta avevo davvero creduto in qualcosa senza farmi condizionare da nessuno”.

– Oggi Sara sente di essere tornata a splendere?

“Oggi mi sento così immensamente grata alla vita che si sono tornata a risplendere”.

– Quanto è difficile oggi essere gentili e avere coraggio?

“Essere gentili secondo me non è difficile ma è una scelta che fai ogni volta in cui invece di puntare il dito scegli di tendere la mano. Avere coraggio invece è un allenamento ogni giorno puoi superare una piccola paura e alzare sempre di più l’asticella.

Più paure superi più ti senti forte e più hai coraggio”.

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