Tre mesi fa aveva tagliato il traguardo record dei 105 anni.
Sorridente, arzilla, una memoria di ferro e un segreto della longevità da tramandare ai posteri: “Farsi gli affari propri”.
Il 3 gennaio scorso Fedela Scrimieri aveva festeggiato 105 anni
All’alba di oggi, sabato 26 aprile si è spenta nella sua casa di Guidonia Centro Fedela Scrimieri, la donna più anziana della Città dell’Aria.
Lascia 4 figli, 8 nipoti e 13 pronipoti, gli stessi che lo scorso 3 gennaio 2025 le avevano organizzato una festa con l’omaggio floreale del sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Fedela Scrimieri insieme ai familiari e al sindaco Mauro Lombardo
Torta mimosa come piaceva a lei, brindisi e il racconto al quotidiano on line Tiburno.Tv di “una vita tranquilla”, come la definisce nonna Fedela, fatta di amore e semplicità.
Nata a Galatina, in provincia di Lecce, il 3 gennaio 1920, Fedela aveva raccontato al quotidiano on line Tiburno.Tv di aver lavorato da ragazza nella raccolta del tabacco fresco d’estate e nei magazzini di lavorazione del tabacco essiccato nei mesi invernali.
“Sapevo far tutto”, sottolineava Fedela.
Fu così che conobbe Giacomo Bazza, un giovane originario di Somaggia, frazione del Comune di Samolaco, provincia di Sondrio in Lombardia, aviere presso la base militare di Galatina con una fidanzata in Albania.
Galeotto fu il collo di una camicia che Fedela gli ricucì, al quale seguirono i pantaloni alla zuava da modificare.
E tra un punto e l’altro sbocciò l’amore.
“Giacomo, scherzando, diceva spesso che io lo avevo preso per il collo”, raccontò Fedela ricordando il compianto marito sposato il 16 novembre 1944 nel suo paese d’origine.
Nel 1945 la nascita del primogenito Giovanni, a Natale del 1947 il trasferimento di Giacomo, dipendente civile dell’Aeronautica militare, dalla base di Galatina all’aeroporto “Alfredo Barbieri” di Guidonia.
Giacomo, Fedela e il piccolo Giovanni si sistemarono in una casa in via Colleferro, quando la strada era ancora sterrata e Guidonia una campagna vergine.
In quella casa nacquero nel 1948 il secondogenito Giuseppe, nel 1951 Rita e nel 1954 Antonietta.
“A Guidonia mi sono trovata sempre bene – concluse nonna Fedela – ero con mio marito e i miei figli, mi sono sempre accontentata di quello che avevo e ne sono felice.
Il segreto della longevità? Farsi gli affari propri”.