Per 8 anni ha coordinato i giudici della Sezione Penale e nell’ultimo anno e mezzo ha tenuto le redini dell’intero Tribunale di Tivoli.
Ma da lunedì prossimo 16 giugno Nicola Di Grazia tornerà in servizio presso il Tribunale di Roma nella funzione di Giudice per le indagini preliminari.
Per questo ieri, giovedì 12 giugno, il magistrato si è congedato dal Palazzo di Giustizia di viale Arnaldi incontrando i colleghi giudici, i pubblici ministeri, gli avvocati e tutto il personale amministrativo.
Una festa carica di emozione, tra abbracci, qualche lacrima e gli omaggi al Presidente uscente della Sezione Penale.
A cominciare da un quadro rappresentante i luoghi simbolo di Tivoli e l’abbonamento allo stadio per le partite della Roma donati dai dipendenti del Palazzo di Giustizia, ben conoscendo la fede giallorossa del Presidente Di Grazia.
Un orologio col crest della Procura di Tivoli è l’omaggio dei pubblici ministeri che gli hanno dedicato anche una lettera di affetto.
Una t-shirt con la scritta anteriore “famo famo famo” e sulle spalle “10 Presidente Di Grazia” è il regalo della Camera Penale, l’associazione degli avvocati penalisti tiburtini.
Al saluto del Presidente Nicola Di Grazia è intervenuto il Procuratore Capo Francesco Meditto insieme alla maggior parte dei suoi sostituti, tra cui i pm Filippo Guerra, Giuseppe Mimmo e Arianna Armanini.
“Già ti conoscevo di fama, ma non ti avevo mai visto all’opera nella conduzione delle udienze – ha detto il Procuratore Menditto al Presidente Di Grazia – sei veramente un magistrato non solo professionalmente preparato ma di grande umanità e hai la capacità di comprendere le situazioni e di dare una mano a chi ne ha bisogno.
Lo hai dimostrato tutti i giorni”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti il giudice penale Matteo Petrolati e il giudice civile Francesco Lupia, oltre alla giudice e presidente di Collegio Cristina Mazzuoccolo che ha evidenziato “l’amore per il lavoro e per il Tribunale del Presidente Di Grazia, un punto di riferimento difficile da sostituire”.
Alla cerimonia informale è intervenuto anche il Presidente della Camera Penale di Tivoli Fabio Frattini.
L’intervento del Presidente della Camera Penale di Tivoli, avvocato Fabio Frattini
“Non era così scontato – ha detto il coordinatore degli avvocati penalisti – portare avanti questo impegno in un così lungo periodo e portarlo avanti con quella dedizione, con quell’affetto con quella conoscenza dei problemi e pur conoscendo i problemi cercare di affrontarli e di risolverli.
Lo devo ringraziare anche per un’altra ragione: per una quindicina di giorni non abbiamo parlato di Codice Rosso, ma di cosa regalare al Presidente Di Grazia: lo abbiamo fatto con tutto il cuore e speriamo di averle fatto cosa gradita”.
L’intervento dell’avvocata Eliana Lelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli
“Il nostro rapporto è stato sempre improntato alla chiarezza, alla sincerità e al rispetto reciproco – è l’intervento dell’avvocata Eliana Lelli, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli – Questa mattina nello scrivere il biglietto del nostro pensiero ho avuto grande difficoltà perché non mi bastava lo spazio per scrivere tutte le cose che avrei voluto dire, ricordando tutto il percorso fatto insieme in questo anno e mezzo che ha tenuto le redini del Tribunale e in cui ci ha sempre ascoltato dandoci la massima disponibilità ad affrontare tutte le questioni, piccole o grandi, che gli abbiamo sottoposto.
Tra le tante cose che avrei voluto scrivere una ne è rimasta: grazie Presidente per essere stato con noi”.
Il discorso di saluto del Presidente Nicola Di Grazia
“Non so se merito tutta questa manifestazione di affetto che ho ricevuto oggi e non solo oggi – ha detto nel suo discorso di saluto il Presidente Nicola Di Grazia visibilmente commosso – Non sono ipocrita e vi dico che mi fa un piacere enorme. Vi ringrazio col cuore per essere venuti e per tutto quello che abbiamo vissuto insieme in questi anni.
Ringrazio tutti, a cominciare dalle persone che si occupano del decoro del nostro edificio che io incontro la mattina presto e hanno sempre un sorriso per me, un sorriso spero ricambiato.
Ringrazio la vigilanza, tutto il personale amministrativo, gli splendidi Upp (gli addetti all’Ufficio per il Processo, ndr) ai colleghi tutti del Civile e del Penale, alla Procura della Repubblica con cui c’è stato un rapporto intenso, intensissimo per tutti questi anni.
E’ stato un arricchimento professionale e umano enorme anche perché – ha proseguito scherzando – misurarsi col Procuratore Menditto per 8 anni non è cosa da poco e già essere rimasto in piedi è un risultato che rivendico con orgoglio, non so altri che tenuta avrebbero avuto.
Ringrazio gli avvocati di tutto il foro di Tivoli, perché ho avuto modo di conoscere meglio anche gli avvocati civilisti.
E’ stato veramente un percorso lungo, intenso e faticoso ma che mi ha riempito la vita, che è stata sostanzialmente la mia vita”.
“Due parole voglio evidenziare che per me sono state importanti – ha concluso il Presidente Nicola Di Grazia – La prima è comunità: io mi sono inserito sostanzialmente in quello che ho trovato, questo ambiente giudiziario aveva già un aspetto comunitario forte, la mia speranza è quella di avere alimentato questo spirito comunitario, di esserne stato parte e magari di rimanere nei vostri cuori come parte di questa comunità.
Questo è un dato importante che caratterizza proprio la realtà di Tivoli e che secondo me dovete difendere con le unghie e con i denti, perché io ho girato molti uffici giudiziari, ma questo radicamento così forte e questo senso comunitario di essere parte di un tutto non è facile da trovare.
La seconda parola è amore che è la parola utilizzata coraggiosamente dalla collega Mazzuoccolo.
Dico coraggiosamente perché c’è sempre difficoltà a coniugare questi sentimenti in situazioni ufficiali e comunque in situazioni pubbliche, ma secondo me è stata detta una cosa molto giusta: se non c’è passione e amore possibilmente condiviso per quello che si fa, se non c’è il senso di condividere questa passione e questo amore non si va da nessuna parte.
Magari si raggiungono dei risultati che rimangono però fine a se stessi ma non si riesce a coinvolgere le persone in un progetto comune e in un percorso comune.
Anche di questo io ho sentito sempre uno scambio forte.
Mi sono sentito accolto da voi tutti spero di essere riuscito a dare qualcosa in questa direzione.
Se la vostra presenza qua significa anche questo, per me è il risultato di gran lunga più importante di tutti.
Vi ringrazio nuovamente tutti, vi abbraccio idealmente uno per uno”.