Capena ha alzato la testa ieri sera, giovedì 16 ottobre.
Lo ha fatto partecipando in massa alla fiaccolata di solidarietà per Stefano “Luigi” Cena, il giostraio di 65 anni massacrato a pugni e calci dal branco nel corso della 100esima edizione del “Vendemmiale Sagra dell’Uva”, tenutasi dal 3 al 5 ottobre scorsi (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Una folla a perdita d’occhio, almeno 1.200 persone secondo una stima approssimativa, il 10 per cento dei residente in paese hanno marciato in silenzio e con compostezza, dal piazzale antistante la Chiesa di San Marco fino alla Parrocchia di San Michele Arcangelo.
Il corteo, promosso come cittadina da Mirta Paganelli, ex consigliera comunale, ha attraversato il Centro del Borgo con in prima fila lo striscione “Capena dice no”, scortati da forze dell’ordine e volontari della Protezione civile.
Adulti, genitori, anziani, ma anche giovani: i capenati giurano che una partecipazione così non si era mai vista in paese, come non era mai accaduto un fatto di cronaca tanto efferato.
“Una Capena unita è possibile – commenta Mirta Paganelli – Devo proprio ringraziare tutti, perché se è vero che sul povero Luigi purtroppo è rimasto poco da dire e possiamo solo aspettare la conclusione delle indagini e pene esemplari per i suoi assassini, credo che ieri sera, forse come non era mai successo prima, Capena ha alzato la testa, ha reagito.
L’ha fatto con il silenzio, la compostezza, la dignità e gli abbracci.
Si, un unico, grandissimo abbraccio delle persone perbene, che sono tante, tantissime. Una folla a perdita d’occhio, molti dicevano che c’era tutto il paese e forse è vero, certamente eravamo tantissimi e quelli che non c’erano erano affacciati alle finestre.
E i bambini, i giovanissimi, tantissimi, non a caso gli abbiamo fatto portare lo striscione, perchè il primo messaggio era soprattutto per loro che sono il nostro futuro.
E’ da qui che dobbiamo ripartire, il germoglio c’è, in un paese che ormai da anni sembra apatico, scontento, assente, rassegnato al negativo, la voglia di unirsi e di cambiare lo stato delle cose c’è.
Se in così tanti avete raccolto l’invito alla fiaccolata vuol dire che non siamo poi così rassegnati e che la voglia di comunità è tanta.
Mi sono davvero emozionata, e non è un modo di dire. Ho già ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine che ci hanno aiutato, ringrazio il Sindaco per essere intervenuto, ma soprattutto ringrazio voi, credetemi, se potessi vi abbraccerei uno per uno”.
La fiaccolata di ieri sera si è svolta a poche ore dalla notizia della svolta nelle indagini per la morte di Stefano “Luigi” Cena, (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).
Nel pomeriggio infatti il Procuratore Capo di Tivoli Andrea Calice in un comunicato ha spiegato che sono stati iscritti nel registro degli indagati tre giovani di età compresa tra i 20 e i 25 anni.
L’accusa è omicidio.
Proseguono le indagini della Compagnia Carabinieri di Monterotondo diretta dal Capitano Carmine Rossi e della Stazione di Capena per chiarire l’esatta dinamica del fatti, il movente e individuare gli altri partecipanti al pestaggio mortale.
Si procederà, inoltre, ad autopsia per determinare con esattezza cause e modalità della morte di Stefano Cena.