E’ cresciuto ascoltando i racconti della nonna paterna sulle origini della sua famiglia e il padre lo ha cresciuto a “pane e metal”.
Luca Gagnoni, infermiere e musicista di Tivoli, procugino di Tony Iommi (Foto di Marco Gagnoni)
Sarà un caso, ma più probabilmente è questione di Dna, se oggi, oltre alla professione di infermiere, Luca Gagnoni ha fatto della sua passione una seconda attività.
Ed è la stessa passione del procugino carnale più famoso: Tony Iommi.
Sopra, Tony Iommi; sotto il chitarrista dei Black Sabbath insieme al frontman Ozzy Osbourne scomparso il 22 luglio scorso
Proprio quel Tony Iommi, 77enne star internazionale della musica che da bambino a Birmingham fu acerrimo rivale di Ozzy Osbourne e insieme al quale da ragazzo formò i Black Sabbath, la band che rivoluzionò l’heavy metal.
Luca Gagnoni, il parente del noto chitarrista inglese, ha 36 anni, vive a Campolimpido di Tivoli, è infermiere nel reparto di Utic-Cardiologia all’ospedale “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, ed è anche chitarrista nonché fondatore delle band “Svart Vinter” e “Veil of Conspiracy”, attive sia dal vivo che in studio, sotto contratto discografico e di discreto successo in Italia e all’estero.
Luca Gagnoni suona la chitarra elettrica dall’età di 9 anni
Luca condivide la passione per il metal con la compagna, Emanuela Marino di Tivoli, professoressa di Arte e chitarrista nelle band del procugino carnale di Tony Iommi, che da tempo lo affianca nella ricerca del parente famoso.
“Da un po’ di tempo sto cercando di mettermi in contatto con Tony Iommi, in quanto cugino di mia nonna paterna – spiega Luca al quotidiano on line Tiburno.Tv – per me incontrarlo sarebbe un sogno”.
E’ la nonna paterna la chiave di volta nella storia di Luca.
Sopra e sotto, due immagini di Tony Iommi (il primo a destra) coi Black Sabbath ai tempi di Ozzy Osbourne
Lidia Iommi, nata di Roma, era la figlia di Filippo Iommi, fratello di Frank Antony e padre di Frank Anthony Iommi junior, detto Tony, il chitarrista dei Black Sabbath, uno dei pionieri del metal inserito al primo posto nella classifica stilata dalla rivista Guitar World sui cento più grandi chitarristi metal di sempre.
Ricapitolando: nonna Lidia era cugina carnale della star del Metal e nonna di Luca, il procugino cresciuto ascoltando la storia della famiglia Iommi, originaria di Sora, emigrata in Brasile e approdata a Birmingham dove Frank Antony si stabilì definitivamente, a differenza del fratello Filippo che tornò a Roma.
Mentre Tony Iommi scriveva la storia del genere nel mondo, a Tivoli Andrea Gagnoni, figlio di Lidia Iommi, oggi 65 anni, ex ragioniere della “Travertini Giansanti”, ha cresciuto il figlio Luca metallaro come lui tra i vinili dei Black Sabbath e dei Deep Purple, suonando la batteria in alcuni gruppi di musica leggera dell’hinterland tiburtino.
Luca, invece, a 9 anni ha iniziato a suonare la chitarra elettrica influenzato dall’anima metal del genitore, coltivando da sempre il sogno di incontrare il procugino famoso.
Sopra, Tony Iommi; sotto, il procugino Luca Gagnoni
Allo stesso modo, anni fa alcuni miei parenti (che fanno Iommi di cognome) avevano provato a mettersi in contatto con lui senza successo.
Ho del materiale privato che riguarda la famiglia, in particolar modo una foto del mio bisnonno Filippo Iommi insieme a suo fratello, Frank Anthony Iommi senior, papà di Tony Iommi, scattata a Birmingham verso la fine degli anni ’50.
La zia di mio padre (Adele Iommi, sorella di mia nonna Lidia Iommi) aveva ereditato una corrispondenza epistolare tra Frank Anthony e i miei bisnonni, nelle cui lettere Frank Anthony parlava spesso di suo figlio Tony Iommi e del suo successo come musicista nei Black Sabbath”.
“Dieci anni fa avevo gettato la spugna dopo il tentativo fallito di arrivare a Tony attraverso uno dei suoi ex manager – conclude Luca Gagnoni – ora sono intenzionato a proseguire le ricerche: sono cresciuto con le sue storie, lui fa parte della mia famiglia, oltre ad essere un’icona io suono la sua stessa musica.
Per me incontrarlo sarebbe la realizzazione di un sogno”.