“Alla Buzzi riciclo e riuso di prodotti industriali, nessuna combustione”
“Una operazione di riciclo e riuso di prodotti industriali che altrimenti dovrebbero essere avviati ad un percorso di smaltimento – spiegano dal Comune -. Mattoni e materiale di risulta dei forni in dismissione e fanghi di acque già utilizzate nei trattamenti, non da impiegare in operazioni di combustione ma da utilizzare per la amalgama di preparazione del cemento. Materie per il cui utilizzo la società deve comunque richiedere una variazione della Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e che sarà oggetto di valutazione della conferenza dei servizi del 31 marzo prossimo incardinata presso la Città metropolitana di Roma Capitale (l’ente che ha assorbito le prerogative della Provincia di Roma) competente per materia”.
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Questi i contorni della vicenda che lunedì 16 marzo in Consiglio comunale è stata oggetto di una accesa discussione, declinata in argomentazione di improvvido allarmismo a causa di affermazioni erronee e mal circostanziate da parte di consiglieri comunali d’opposizione. Nessuna richiesta di autorizzazione avanzata per bruciare rifiuti. Quindi nessun test effettuato bruciando rifiuti. I rilevamenti (che quotidianamente vengono raccolti e monitorati) invece sulle sostanze emesse dagli impianti sono stati inclusi nel carteggio tra Buzzi Unicem, Città Metropolitana e Arpa Lazio (non il comune di Guidonia Montecelio) per valutare se il reimpiego di materiali e fanghi (Cer 16.11.06 Rifiuti refrattari da forni da processi ad alta temperatura e Cer 19.08.14 Fanghi da trattamento acque di processo, i codici identificativi), scarti di produzioni interne all’impianto incidessero sui livelli inquinanti.
Il sindaco: “Notizie false, serve maggiore buon senso da parte di amministratori”“Gettare la città nella preoccupazione con notizie false è un comportamento irresponsabile – commenta il sindaco di Guidonia Montecelio Eligio Rubeis -. Ieri sera (lunedì, ndr) in aula ci sono stati consiglieri che addirittura prospettavano l’utilizzo di ecoballe all’impianto guidoniano della Buzzi Unicem o di percolato da discarica. Non comprendo se queste affermazioni sono frutto di negligenza nell’informarsi su questioni che questa amministrazione ha sempre trattato con la massima trasparenza o da una volontaria ricerca di visibilità a scapito della tranquillità cittadina. Devo ricordare, evidentemente, che se l’utilizzo di combustibile da rifiuto, che pure è concesso in alcuni casi dalla legge, è stato escluso già cinque anni fa per l’impianto locale della Buzzi è proprio a causa del dissenso della mia amministrazione. Rivolgo a tutti i membri dell’assise comunale, di maggioranza e di opposizione, un appello al buon senso su una questione che sta a cuore a tutti” conclude il sindaco Eligio Rubeis.
Bertucci: “Questione Buzzi, conferenza aperta ai cittadini per programmare delocalizzazione”
Per il presidente del consiglio Marco Bertucci la questione Buzzi Unicem “va affrontata nella sua complessità e quindi con serietà. Il sito – rileva Bertucci – è per definizione impattante per il contesto territoriale che lo ospita, è il più grande cementificio d’Europa che per le trasformazioni urbanistiche degli ultimi decenni si trova ormai inglobato nella città. Per il funzionamento degli altiforni vengono utilizzati combustibili che hanno comunque ripercussioni sull’ambiente, i dati relativi alle emissioni in atmosfera ci dicono che, seppur sotto la soglia di legge, la presenza di inquinanti quali il cromo, elemento tra l’altro cancerogeno, è pressoché costante. Con questa realtà ha il dovere di confrontarsi la politica tutta, con serietà, nella ricerca di soluzioni concrete e attuabili e senza creare picchi di allarmismo tra i cittadini che, al contrario, vanno informati e coinvolti in scelte che mai come in questo momento devono essere radicali”.
Per Bertucci, la politica tutta, indipendentemente dal colore di governo, deve assumersi la “responsabilità di aprire un tavolo di confronto importante, che produca effetti concreti, superando i termini di protocolli d’intesa che negli anni non hanno prodotto gli effetti sperati, finendo per fungere da pagliativo”.
Il presidente ha infine una sua proposta da avanzare al sindaco: una conferenza permanente sulla Buzzi, uno spazio all’interno del quale iniziare a ragionare una strategia che abbia a finalità la delocalizzazione del cementificio, il recupero delle molte aree dismesse e fatiscenti presenti all’interno del sito, le stesse che da subito dovrebbero essere oggetto di una trasformazione reale. Un organismo del quale dovranno far parte comitati e cittadini, associazioni, rappresentanti dei gruppi consiliari.