Il passato politico di Ferrari, punto di riferimento delle destra locale con incarichi di vertice anche nella sezione tiburtina del Movimento Sociale Italiano, è stato preso di mira da esponenti della sinistra tiburtina ed anche ex amministratori comunali per il passato da “fascista”. Critiche che però il sindaco ha voluto respingere in maniera pubblica anche dopo un comunicato di protesta dell’Anpi di Tivoli sulla vicenda.
Il sindaco: “Polemiche pretestuosa e incoerente con scelte fatte in passato dal centrosinistra”
“Ho condiviso pienamente la decisione del Consiglio comunale di dedicare a Giancarlo Ferrari il campo sportivo dell’Albula a Tivoli Terme – l’intervento del primo cittadino -. Non riesco, pur sforzandomi, a comprendere il senso della polemica di alcuni esponenti di una parte della sinistra tiburtina. Io ritengo che questa polemica non solo sia sterile e pretestuosa ma dimostra anche poca coerenza con le scelte fatte in passato dalle amministrazioni comunali di cui questi stessi personaggi (Jacopo Eugenio Tognazzi, Marco Gabati etc) hanno fatto parte”.
“Ferrari ricordato per la sua attività nello sport e aggregazione sociale”
Il sindaco ha tenuto a specificare le motivazioni che hanno permesso di arrivare ad una decisione discussa e approvata in Aula: “Prima di tutto vorrei ribadire – ha spiegato Proietti – come ho fatto nel corso del Consiglio comunale, che l’intitolazione a Ferrari è stata motivata dalla sua lunga e intensa attività per la promozione dello sport anche e soprattutto come strumento di aggregazione sociale e non per la sua attività politica e per la sua
appartenenza ideologica. Ferrari ha fatto molto per centinaia di giovani tiburtini, in un quartiere come Tivoli Terme in cui, soprattutto nel dopoguerra, non c’era alcun luogo di aggregazione sociale. E lo ha fatto senza avere alcun ritorno economico, senza guadagnarci alcunché se non la riconoscenza di tanti giovani e delle loro famiglie. Io ritengo che oggi, nel 2015, le ideologie politiche non debbano essere steccati per dividere o dietro cui trincerarsi per avviare polemiche strumentali e fini a se stesse. Io credo che il paradigma principale siano l’onestà delle persone e soprattutto quello che di buono hanno fatto e fanno per costruire e rendere migliore la nostra comunità. Questi fondamenti, insieme con il pieno riconoscimento dei valori della Costituzione, sono alla base anche del nostro progetto politico, che la città ha voluto premiare a giugno nel 2014 e che tengono insieme saldamente la coalizione dei movimenti civici. Così come noi non utilizziamo l’ideologia partitica e le categorie della destra e della sinistra per amministrare la città nell’interesse della collettività, Ferrari non guardava di certo l’appartenenza politica dei giovani che accoglieva a giocare a calcio al campo dell’Albula”.
Il precedente: la cittadinanza onoraria a Giorgio Albertazzi, ex tenente di Salò
Dopo la difesa dell’operato della sua maggioranza Giuseppe Proietti passa anche all’attacco puntando sul caso della cittadinanza onoraria conferita nel 2006 a Giorgio Albertazzi, per gli ovvi meriti artistici, dall’allora amministrazione di centrosinistra senza aver dovuto subire polemiche e proteste per il passato “fascista” del grande attore.
“Se poi vogliamo entrare nel merito della polemica – ha aggiunto Proietti – ho letto sui social network alcuni post di Jacopo Eugenio Tognazzi, Assessore ai servizi sociali del Comune di Tivoli dal 2004 al 2008 ed esponente dell’Altra Città a Sinistra, movimento civico che si è presentato alle elezioni comunali dello scorso anno. Bene, vorrei ricordare che l’Amministrazione comunale con Sindaco Marco Vincenzi, di cui Tognazzi era Assessore, sostenuta dalla lista civica La Città dei Diritti, in cui Tognazzi stesso era stato candidato a Consigliere comunale nel 2004, a settembre del 2006 conferì a Giorgio Albertazzi la cittadinanza onoraria per i suoi meriti artistici e per la sua interpretazione delle Memorie di Adriano. Sono assolutamente d’accordo con quella scelta. Sarebbe stato un errore, giudicare Albertazzi per il suo passato e per la sua appartenenza politica: nella sua biografia si legge che nel 1943 aderì alla Repubblica di Salò con il grado di tenente, e dopo la caduta della R.S.I trascorse due anni in carcere per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta “amnistia Togliatti”, proposta nel 1946 dal Ministro di grazia e giustizia Palmiro Togliatti, Segretario del Partito comunista italiano. Non mi pare di ricordare che Tognazzi nel 2006 abbia fatto la stessa polemica che fa oggi, invocando la “Resistenza antifascista”, e che abbia protestato in qualche modo contro l’Amministrazione di cui faceva parte con la carica di Assessore. E comunque, se ritiene così grave ciò che abbiamo fatto noi oggi, dedicando a Ferrari il campo che egli stesso aveva costruito, perché Tognazzi nel 2006 non lasciò la carica di Assessore di fronte al riconoscimento (rivendicato ancora un anno fa da Marco Vincenzi davanti alla platea del Teatro Giuseppetti) ben più importante conferito ad Albertazzi? Io credo che i cittadini, non solo i tiburtini, siano stanchi di ascoltare queste sterili polemiche. Credo che siano stanchi anche delle pregiudiziali partitiche. Credo – conclude il sindaco – che i cittadini vogliano altro da chi li amministra e dai partiti e movimenti politici tiburtini: migliorare la città e farla tornare ad essere una comunità che cresce e si sviluppa sui valori veri”.
La protesta dell’Anpi
Oltre alle polemiche apparse sui social network, anche la sezione Anpi di Tivoli è entrata nel merito dell’intitolazione del campo sportivo a Ferrari: “Nei giorni scorsi – ha dichiarato il segretario Claudio Proietti – il Consiglio comunale di Tivoli ha intitolato il campo sportivo di Tivoli Terme ad un estinto consigliere comunale dell’estinto, e famigerato, Movimento Sociale Italiano. Si dice che all’uomo Ferrari, da tutti conosciuto per la sua fede fascista, è stato tributato questo riconoscimento non per i “meriti” politici ma per quelli umani. Insomma il Ferrari è stato si fascista ma anche “una brava persona”.
Il sindaco Giuseppe Proietti, che guida una coalizione di liste civiche, probabilmente ha conosciuto sia l’uomo che il fascista salutato da tante braccia tese il giorno del suo funerale. Il sindaco, uomo di grandi sensibilità e di esperienza, forse sa meglio di noi cosa pensava e cosa diceva il consigliere missino dei valori generati dalla Resistenza antifascista. Bene hanno fatto alcuni consiglieri di maggioranza a non votare un riconoscimento che mette sullo stesso piano amministratori della statura di Olindo Galli di Arnaldo Parmegiani e Ignazio Missoni con il probo consigliere di minoranza G. Ferrari.
Come Anpi di Tivoli, non ci aspettavamo che il sindaco Proietti cedesse alle pressioni velleitarie di quelle forze populiste che sostengono la sua amministrazione e siamo dispiaciuti perché lei, caro sindaco, quei valori li avrebbe dovuti tutelare in memoria di tutti i Partigiani anche il giorno della delibera”.