Gli evasori sono statati scovati dai finanzieri del comando provinciale di Roma. L’attività è stata orientata alla scoperta di grossi patrimoni immobiliari incrociati con i dati provenienti dall’anagrafe tributaria e dal catasto, con le risultanze dalle società di energia, e gli uffici anagrafe e tributi dei comuni in cui insistono gli immobili. Per completare le informazioni ed avere un quadro completo, le fiamme gialle hanno poi ottenuto informazioni ricavate dai questionari inviati agli stessi affittuari.
E le situazioni accertate dai finanzieri del gruppo di Tivoli sono tante e diverse: dai fittizi comodati d’uso, alla mancata registrazione dei contratti presso gli uffici locali dell’agenzia delle entrate, fino all’occultamento di parte dei canoni percepiti.
Oltre a questo, sonostate accertate le mancate dichiarazioni dei proventi per gli affitti percetiti tra i redditi da parte di imprese e persone fisiche proprietarie degli immobili, ricorrendo anche agli accertamenti sui conti correnti bancari e postali, in presenza di compensi completamente “in nero”.
Gli importi non dichiarati sono stati proposti all’agenzia delle entrate per il recupero a tassazione, ai fini delle imposte sui redditi, nonché per il pagamento dell’tassa evasa e l’emissione delle sanzioni, relativamente all’imposta di registro.
Tra i “pizzicati” figurano diversi proprietari di appartamenti e terreni sui quali erano state installate antenne e ripetitori dopo averli locati a note società di telecomunicazione di rilievo nazionale, nonché il padrone di un immobile concesso in affitto da oltre 30 anni ad un ente pubblico che, negli ultimi dieci, ha dimenticato di dichiarare i quasi 300.000 euro di redditi percepiti.