Tagli al personale: in 70 rischiano il posto di lavoro
La protesta
Mentre i cinque lavoratori occupavano il tetto della struttura, sono giunte sul posto le Forze dell’Ordine ed i Vigili del Fuoco per monitorare la situazione. Nel frattempo una trentina di lavoratori ha inscenato un sit-in di protesta all’entrata del policlinico, sfociato in un corteo all’interno dell’edificio per sensibilizzare ed informare i pazienti. “I cittadini devono sapere che il servizio diventerà sempre più scadente – spiegano –. È colpa di un sistema corrotto, che ormai va avanti da anni. Stiamo parlando del sistema degli appalti, dove c’è qualcuno che si arricchisce ai danni ed alle spalle dei lavoratori”.
La polemica con la Direzione Generale
La dottoressa Tiziana Frittelli, Direttore Generale del Policlinico di Tor Vergata, ha giustificato il taglio del personale, ovvero di 70 operatori, con il bisogno di sanare il debito miliardario che la struttura ha accumulato negli anni. “Questi lavoratori guadagnano 750 euro al mese – tuonano al megafono –. Tagliano sui servizi primari, ma gli stipendi dei dirigenti non li toccano”. Nonostante le proteste vadano avanti da quasi tre mesi, i lavoratori non hanno ancora avuto modo di confrontarsi con la dottoressa Frittelli la quale, a quanto denunciano gli stessi manifestanti, si è rifiutata di avvertire il presidente della Regione Lazio della loro protesta.
Movimento 5 Stelle: “Chiederemo spiegazioni”
“Dobbiamo sicuramente parlare con il Direttore Generale di questa struttura – afferma David Porrello, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – per cercare di capire come la sta portando avanti, che tipo di tagli sta facendo e perché sta razionalizzando quei settori che, invece, necessiterebbero di un ampliamento del servizio”. Dello stesso avviso è Veronica Mammì, consigliera municipale, che afferma: “Dal punto di vista politico noi chiediamo la presenza del presidente della Regione, Nicola Zingaretti e, come consigliera di questo municipio, anche quella del presidente Scipioni che ha la delega ai servizi sociali ed alla sanità”.
Le proteste dei lavoratori, accampati all’entrata della struttura da circa tre mesi, andranno avanti ad oltranza finché i loro diritti non verranno riconosciuti. Nonostante il freddo e nonostante l’inverno.
l.l.g.