Come vede un cane? Ci risponde l’esperto Walter Conforti

lenti che,come un obiettivo,catturano le immagini e le mettono a fuoco. Le immagini poi vengono proiettate sulla retina, assimilabile agli elementi sensibili di una videocamera. Nella retina dell’uomo ci sono due cellule sensibili alla luce, detti fotoricettori: i coni e i bastoncelli. I primi sono al centro della retina e sono adatti alla visione diurna, permettono di percepire i colori e distinguere i dettagli. I bastoncelli sono in una zona più periferica della retina e servono per la visione notturna: sono molto più sensibili dei coni alla luce ma si saturano rapidamente quando questa aumenta, e non permettono di percepire i colori né distinguere bene i dettagli.

Negli occhi dell’uomo coni e bastoncelli sono ben integrati e questo permette quindi una maggior visione alla luce del giorno. Gli antenati del cane e cioè i lupi, hanno invece una retina ricchissima di bastoncelli e perciò più adatta all’oscurità del crepuscolo e della notte. Se guardiamo gli occhio di un cane la notte quando sono illuminati dai fari delle macchine, ci appaiono di un brillante giallo-verdastro: in assenza di luce le pupille si dilatano mostrando il tapetum (tappeto della retina) riflesso.

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Per quanto riguarda la vista del cane è da sfatare un altro credo comune a molte persone e cioè la convinzione che un cane veda come un essere umano daltonico. In molti sono convinti che un daltonico non veda nessun colore, ma ci sono delle variazioni di daltonismo: non è detto che chi non distingue il rosso e il verde non possa vedere alcun altro colore, in realtà ci sono persone che vedono in tricromia o a due colori. I cani differenziano fra le tonalità del grigio e possono selezionare il blu, il viola, e il giallo, ma non possono distinguere tra verde , giallo, arancione e rosso. Per esempio i cani per i ciechi  non possono distinguere se il semaforo è rosso o verde ma guardano la posizione della luce e si orientano sul rumore del traffico per capire se si può procedere o ci si deve fermare.

Da buon predatore il cane ha una maggiore definizione visiva sul movimento degli oggetti che non sulla loro staticità. Rispetto all’uomo i cani hanno una visione laterale migliore, ad esempio un cane da gregge è in grado di riconoscere segnali diversi dati dal suo conduttore anche ad un chilometro di distanza. Si parla invece di visione binoculare quando il campo di visibilità di ogni occhio coincide e quindi si hanno informazioni visive migliori sulla profondità e sulla capacità di mettere a fuoco oggetti a distanze differenti. A seconda delle varie razze canine che hanno occhi posizionati a distanze differenti troveremo in quei soggetti con gli occhi più distanti una minor visione binoculare.

È opportuno che un proprietario sappia quanto un cane sia condizionato nei comportamenti dalle caratteristiche della sua vista, infatti gli addestratori devono adattare il loro metodo in base a questo fattore.
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Walter Conforti

CENTRO CINOFILO SPECIALIZZATO ADDESTRIAMOLO.IT

via della Gavaccia 89a, 00015 Monterotondo

www.addestriamolo.it

347 6056197

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