GUIDONIA – Roghi tossici, Villalba chiede lo smantellamento del campo rom di Bagni Vecchi

Mozione in Consiglio comunale per sollecitare il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti a fare qualcosa

Da anni i residenti di Tivoli Terme e Villalba di Guidonia lamentano fumi tossici all’ordine del giorno.

Eppure a Tivoli, dopo un decennio di amministrazione “civica” guidata dal sindaco Giuseppe Proietti, nulla è cambiato.

Una veduta aerea di rogo tossico di rifiuti nel campo rom di via dei Bagni Vecchi, a Tivoli Terme

Roghi tossici, via vai di auto e furgoni, paura e rabbia tra i residenti: insomma, è terra di nessuno Strada dei Bagni Vecchi, un lembo di terra di proprietà del Comune di Tivoli sede di uno storico campo rom abusivo, perimetrato tra il Bosco del Fauno, i Laghi Regina e Colonnelle e i binari della linea ferroviaria Roma-Avezzano.

Al di là della ferrovia c’è Villalba, quartiere del Comune di Guidonia Montecelio, dove tutti i giorni si respira diossina e nelle strade strette della frazione si rischiano investimenti da mezzi guidati a velocità sostenuta dagli abitanti del campo di Bagni Vecchi.

Per questo all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale di Guidonia Montecelio verrà discussa una mozione sottoscritta da Arianna Cacioni e Michele Venturiello, due consiglieri di maggioranza eletti nella lista civica “Città Nuova”, e da quattro consiglieri di minoranza, Augusto Cacciamani e Adalberto Bertucci di Fratelli d’Italia, Alfonso Masini di Forza Italia e Alessandro Messa della Lega.

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L’atto è finalizzato a richiedere al sindaco Giuseppe Proietti, oramai a scadenza mandato, un censimento degli occupanti, le azioni di monitoraggio e soprattutto le soluzioni per superare l’accampamento abusivo.

Uno dei tanti interventi dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio di rifiuti nel campo rom

La mozione è stata protocollata nei giorni precedenti all’ultimo rogo tossico divampato all’interno poco dopo le ore 13,30 di giovedì scorso 25 gennaio (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

D’altronde, l’abbruciamento di rifiuti è pratica quotidiana e diffusa tra gli abitanti slavi e italiani di baracche e roulotte installate in una zona sottoposta a vincolo archeologico, lacustre e boschivo.

E’ sufficiente ricordare la tragedia avvenuta nel campo rom il 7 marzo 2019, giorno in cui nell’ennesimo rogo tossico perse la vita Halilovic Salkanovic, un 80enne originario di Prozor in Bosnia, da tempo residente nell’accampamento, morto per intossicazione e asfissia.

La morte si consumò alla vigilia delle elezioni che riconfermarono per la seconda volta Giuseppe Proietti sindaco di una coalizione “civica”.

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La mozione presentata nei giorni scorsi da Cacioni, Venturiello, Cacciamani, Bertucci, Masini e Messa punta a coinvolgere gli esponenti della maggioranza “civica” di Guidonia Montecelio ad accendere il faro sul campo rom di via dei Bagni Vecchi.

Secondo i sei firmatari, è necessario conoscere lo stato attuale del campo nomadi in termini di estensione, presenza di adulti e minori, rispetto dell’obbligo scolastico, sistemi di smaltimento rifiuti, ma soprattutto valutazione dello stato di inquinamento dell’aria e del suolo nei terreni occupati e in quelli limitrofi.

Per questi motivi il Consiglio comunale di Guidonia Montecelio dovrà impegnarsi a richiedere al sindaco Giuseppe Proietti di interessare della situazione attuale il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, di individuare percorsi concreti per il superamento dell’accampamento abusivo, di monitorare la qualità dell’aria e del suolo.

Nella mozione i sei consiglieri chiedono anche che il Comune si faccia parte attiva nel contrasto al fenomeno dei roghi tossici, oltre che della verifica periodica delle presenze nel campo nomadi di adulti, minori e mezzi, autovetture, camioncini e camion.

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