Michele: “Il mio viaggio in Giappone tra modernità e tradizione”

L’esperienza nel paese del Sol Levante di un esperto viaggiatore.

 

Michele Pascucci, classe 1979, nato sotto il segno dell’Acquario, si definisce una persona allegra e un gran “compagnone” ama infatti stare insieme alla gente ed ha molti amici. Vive a Case Rosse e lavora nell’aeroporto di Fiumicino e, grande amante dei viaggi ha visitato quasi tutto il mondo: Giappone, Thailandia, Cina, Vietnam, New York, India sono solo alcuni delle mete prescelte da Michele ed adesso è in attesa del prossimo: Messico.  Da grande sportivo adora mantenersi in forma con la palestra e la corsa.

Tecnologie e tradizioni millenarie, sfrenata modernità e calma dei giardini Zen: questo è il Giappone. Un luogo che ha conquistato un posto privilegiato nel cuore di Michele, trentaquattrenne di Case Rosse, che in venti giorni, insieme al suo compagno di viaggio Roberto, ha vissuto esperienze uniche come visitare il Tempio Sanjusangendo, la Pagoda d’oro (il Kinkaku-ji) a Kyoto,  i  musei di Hiroshima e Nagasaki ma anche gustare alle sei di mattina del sushi freschissimo al mercato di Tsukji, incontrare delle Geishe nel quartiere di Gion ed assistere ad un incontro di sumo a Tokyo. Questo è solo uno stralcio del suo intenso diario di viaggio…

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Michele, cosa ti ha colpito di più del Giappone e della popolazione giapponese?
“Il perfetto connubio tra moderità e tradizione. Tokyo viene definita “la città del futuro”, ma le persone hanno ancora molto rispetto per le cerimonie tradizionali come quella del tè o nell’andare a vedere gli incontri di Sumo.  I giapponesi, inoltre,    hanno un senso civico smisurato e sono molto rispettosi: ad esempio non si fuma in strada, se non nelle aree fumatori,  e nelle metro hanno ideato dei “vagoni rosa”   al fine di evitare possibili molestie alle donne. Un ragazzo che abbiamo conosciuto a Kyoto, ci disse che la parola più importante per il Giappone è “Sumimasen”, che significa “scusa”, che dire…dovremmo prendere esempio da loro”.

 

Cosa mangiavi?
“Prima di partire per qualsiasi viaggio mi riprometto sempre di adeguarmi completamente agli usi e costumi del posto e così ho fatto anche in Giappone: abbandonando caffè e cornetto, facevo colazione con il riso e il pesce. Ho mangiato il ramen e del sushi freschissimo. Consiglierei sicuramente di andare al mercato ittico di Tsukiji a Tokyo, il più grande del mondo, dove ho mangiato sashimi alle sei di mattina.. era buonissimo”.

 

Come ti sei trovato, invece, con la lingua? 
“L’inglese lo parlano solamente i giovani e con una pronuncia diversa mentre fuori da Tokyo od Osaka, nei piccoli centri, è stato difficile trovare qualcuno che lo parlasse. Hanno inoltre una gestualità diversa dalla nostra e quindi è stato un po’ un problema farsi capire, ma i giapponesi anche se timidi sono molto disponibili e, con molta pazienza, ci siamo sempre fatti comprendere”.

 

Dove hai alloggiato?
“Principalmente nei bed and breakfast, in piccoli hotel ed ostelli. Ho scelto sempre posti con la Wi-Fi in modo da collegarmi e cercare gli alloggi successivi via internet. Mi sono trovato bene in tutti i posti dove ho dormito: puliti e molto efficienti. Ho anche provato l’esperienza particolare di dormire in una “capsula-hotel”. Si tratta di alberghi dove le stanze hanno forma rettangolare, sono impilate una sopra l’altra e misurano un metro per due! Sicuramente poco consigliato per i claustrofobici, ma per chi volesse vivere un’esperienza tipicamente giapponese li raccomando e poi sono molto utili: contengono la TV, un climatizzatore, la connessione ad internet e la sveglia”.

 

Che tipo di turista sei? 
“Sono molto organizzato: mi piace pianificare ed informarmi su cosa vedere e cerco sempre di vivere tutti gli aspetti di una città. Sono un turista che parte senza valigie, ma solo con uno zainetto e lo stretto necessario poi i vestiti li lavo a mano e nelle lavanderie, ed è molto comodo per essere liberi di visitare al 100% la città”.   

 

Qual è il prossimo viaggio che farai?
“Sto organizzando tutto per il prossimo viaggio in Messico, tra qualche mese partirò, ho grandi aspettative verso questo luogo che sicuramente non mi deluderà”.

Claudia Pede

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