VIDEO Villanova – Sgomberata dalle forze dell’ordine la palazzina occupata di via Guerrazzi

Sgombero in corso per la palazzina di via Guerrazzi 52 a Villanova di Guidonia, occupata da una decina di famiglie dal settembre 2011. Sul posto un imponente dispiegamento delle forze dell’ordine che hanno isolato il quartiere e allontanato una cinquantina di persone dagli appartamenti occupati da oltre un anno.
Momenti di paura per la protesta di alcuni degli occupanti dello stabile. Dalla terrazza dell’ultimo piano un capofamiglia, dopo aver lanciato una scala verso la strada, ha minacciato di far esplodere una bombola di gas.
Scene di disperazione per il blitz natalizio anche in strada dove in pochi minuti sono accorsi parenti e amici degli occupanti. Intanto dal portone principale del palazzo carabinieri e poliziotti accompagnavano le famiglie, anche con bambini piccoli, verso la strada. Per loro si prospettano un paio di settimane nelle strutture d’accoglienza e alberghi che metterà a disposizione il Comune di Guidonia, poi praticamente in coincidenza con l’anno nuovo, un destino incerto.
A Villanova oggi si è consumata una scena scritta con la disperazione di chi non ha un tetto dove riparare, e per tenere al caldo la famiglia ha deciso di forzare una porta e prendere possesso di un appartamento vuoto. Ha deciso di compiere un passo verso l’illegalità nel nome del bisogno strozzato dall’emergenza abitativa del territorio. Ed il pensiero che il Natale i bambini lo passeranno lontano da quella che pensavano fosse casa loro ormai è l’ultimo dei problemi.

La storia
La palazzina occupata appartiene alla tiburtina Finanpi Srl., dell’imprenditore Dino Pirandola, che dopo due gare andate a vuoto era riuscita a “piazzare” i 14 appartamenti di via Guerrazzi, al prezzo di 2.200 euro al metro quadro. La commissione presieduta dal dirigente Paola Piseddu, dal 14 marzo al 14 giugno, aveva aggiudicato provvisoriamente la gara indetta dal Comune all’impresa di Pirandola e alla Morasca Augusto e Di Giuseppe Maria. Sul piatto c’erano 4 milioni di euro, concessi dalla giunta regionale di Piero Marrazzo, per l’edilizia popolare.
Era la terza volta che la Finanpi proponeva l’acquisto di quello stabile, in occasione di altrettanti bandi pubblicati dall’amministrazione comunale. Il 4 ottobre la commissione aveva rispedito l’offerta al mittente per carenza di documentazione nell’ambito del precedente bando di gara.
La seconda volta invece, dopo l’avviso per l’acquisto di immobili da destinare all’emergenza abitativa bandito dal settore Demanio e Patrimonio dal 10 novembre al 13 dicembre, la commissione bocciò l’offerta perché lo stabile fu considerato non conforme alle direttive del bando.
Gli alloggi richiesti non dovevano avere caratteristiche di lusso e contare una superficie utile massima di 95 metri e minima di 38, con parcheggi coperti grandi fino a 18 metri quadri.
Inoltre dovevano essere stati realizzati con regolare permesso, a destinazione residenziale, forniti di certificato d’agibilità, in aree provviste di opere di urbanizzazione primaria e possibilmente secondaria. Gli immobili non dovevano avere più di vent’anni e gli edifici potevano essere offerti interi o a porzioni, con almeno quattro appartamenti.
Dovevano quindi diventare tutti appartamenti popolari, l’emergenza abitativa però preme e, come spesso accade, alcuni cittadini hanno deciso di ”abbreviare i tempi” occupando.

https://www.youtube.com/watch?v=u3JcZfcoyYk

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